cosa sarebbe la vita senza un po’ di follia?

3 anni fa il prof di lettere delle superiori è riuscito a contattarci quasi tutte, noi, le ragazze dello zoo delle magistrali eheheheh. Alcune sono andate a vivere lontano, altre lontanissimo, una non c’è più. Alcune hanno affrontato malattie, lutti, separazioni, problemi economici, altre hanno un lavoro precario, altre un’azienda (precaria!), altre fanno le casalinghe. sono quasi trent’anni che ci siamo perse ma basta ritrovarsi ad una cena per ritrovare gli stessi sfottò di un tempo (zitta tu Emily che eri la cocchina del prof….lo dica finalmente prof, Emily era la sua preferita vero????……..)

poi il prof se ne esce con una proposta sconvolgente: rimettere in scena lo spettacolo fatto in terza, composto da vari spezzoni del Goldoni, del Ruzante, del Macchiavelli. Ovviamente tutte noi pensiamo che il prof sia fuori di testa, ma poi il progetto prende forma.

come si fa a provare con le “attrici” che abitano lontano? e la sala? e i costumi? e la musica? e ci sono abbastanza persone per rimetterla in scena? c’è chi si tira indietro subito, chi dice che partecipa ma si occupa della segreteria e non vuole recitare, chi si occupa della musica ma non di recitare….allora qualcuna di noi mette in mezzo le figlie (io chiamo figlia grande che farà la parte che ho fatto io 30 anni prima), qualche amica, e si mette in scena.

risate, paura, risate, ansia, risate, fatica, risate, tante risate

poi l’anno dopo il prof rilancia, e si mette in scena lo spettacolo che ha messo in scena la classe dopo di noi.

e quest’anno? non ci fermeremo mica, giusto? e infatti si riciccia, io e figlia grande abbiamo le parti nelle baruffe chiozzotte, recitate quasi integralmente stavolta

“figlia grande dillo che tu quest’anno non puoi. grazie tante ma non ce la fai. hai preso un sacco di corsi, un sacco di impegni…diglielo!”

“mamma ci ho pensato: cosa sarebbe la vita senza un po’ di follia? e questa follia ci fa scompisciare dalle risate e ci fa stare insieme. dai possiamo farcela, cominciamo”

e così si riparte. ho appena scaricato il copione e mi è venuta l’ansia. fra qualche mese ricordatemelo che nella vita ci vuole follia

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20 risposte a “cosa sarebbe la vita senza un po’ di follia?

  1. Figlia grande è molto saggia…Vai così!

  2. Come darle torto??? 😉

    Ciao, Fior

    • fior lei ha la memoria del 20 anni…io diventerò pazza x studiarmi le battute!!!

      • Ma è un buon allenamento per non fare invecchiare la memoria . . . una volta facevo il suggeritore (alle recite scolastiche e parrocchiali) e sapevo TUTTA “la cavallina storna”, adesso sì è no che mi ricordo di comprare pane e latte, il resto se non c’è la lista si perde in una nebulosa! 😉
        Aspetto di leggere di te e figliagrande sui quotidiani! 🙂

        Ciao, Fior

  3. In effetti il concetto che esprimi è un molto Erasmiano nel senso Rotterdamesco del termine (Moriae Encomium) … “Elogio della Follia”… mi verrebbe pero’ da far notare a codesto prof. che tutti gli anni a ripetere le Baruffe Chiozzotte magari vi rompete anche un po’ i cosiddetti… ma dico io variate un po’ la programmazione teatrale fate un anno Goldoni…. un anno Shakespeare ( il mercante di venezia ) .. un altro anno Thomas Mann ( Morte A Venezia ) .. insomma si tratta pur sempre di roba con una ambientazione veneta … pero’ almeno variate un po’ … e proprio volendo dare una botta di vita .. un altro anno vi cimentate con qualche classico latino .. tipo non so’..Tito Livio Patavino.

  4. Forza Emily!! Sarete bravissime!

  5. sei folle, ma sei anche fantastica, quindi avanti tutta!!! 🙂

  6. Che vita sarebbe senza follia (e un mojito). Non necessariamente in quest’ordine, eh

  7. Ma è stupendissimo!! Davvero!!! Senza contare che le Baruffe sono veramente divertenti!!!!!!!! Quindi per la notte degli oscar ci avvisi tu, giusto??? 🙂

  8. La trovo un’idea davvero bellissima! e poi con il vecchio prof chissà quanta nostalgia e ricordi!

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