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e se sei in difficoltà, sorridi

in questi giorno ho cominciato un po’ di cose, chissà dove mi porteranno
una però ho già capito che sarà cosa buona e giusta, ho iniziato yoga
ho necessità di riprendere a fare movimento, ma la mia caviglia è ancora gonfia e non riesco a capire quando potrò di nuovo essere in forma: ho prenotato di nuovo i rx, secondo la fisioterapista potrebbe essere ancora rotta, assurdo
così ho iniziato questa settimana, tappettino, copertina, abbigliamento comodo
la lezione non è stata agevolissima, chi ha l’idea dello yoga di un’ora di rilassamento e fancazzismo (quella che avevo io) sbaglia di grosso, sono riuscita anche a sudare

l’insegnante mi piace, è molto zen e dopo una giornata passata in ufficio tra mio marito e mio figlio è un balsamo; non sono una persona molto spirituale, anzi, sono molto terra terra però mi è piaciuta una frase che ha detto: “e se sei in difficoltà, sorridi, vedrai che i messaggi che mandi al corpo ti aiuteranno a superare il problema
ora, non lo so se il mio corpo percepisce il sorriso, ma ho notato che spesso infastidisce il marito/capo che urla come un forsennato, e spesso lo fa smettere

per me è già un successo

le risposte sono tutte nei libri ( o nei corsi)

un mio vecchio moroso ( che ha cercato di rintracciarmi su facebook ma io ho mentito spudoratamente dicendo che non sono io!!!!) mi diceva sempre che ero la sua “albachiara” perchè passavo tantissimo tempo a leggere e mi diceva sempre “ma pensi che ci siano tutte le risposte nei libri?” (ho fatto bene a mollarlo….)

però in effetti non sono molto cambiata, leggo ancora tantissimo e spesso trovo le risposte in qualche vita vissuta da altri. Ma ultimamente ho deciso che ci vuole l’artiglieria pesante perchè sto esaurendo la pazienza e quindi mi sono iscritta a vari corsi.
uno di questo si chiama “come parlare per farsi ascoltare”
non c’è bisogno di dire da chi voglio farmi ascoltare
dopo 16 ore di corso ho già capito che faccio già tutto di quello che suggeriscono, anzi, ho dato un paio di consigli che sono stati reputati molto interessanti.
sto perdendo le speranze….

ne prendo atto

lavorare con mio marito si fa sempre più ….complicato
lo so che è stressato, lo so che è angosciato, lo so che lavora tantissimo, ma questo non giustifica il suo stato perenne di alterazione psichica tendente al psicotico
E’ sempre, sempre arrabbiato, si accende come un cerino ed esplode per ogni sciocchezza. Va avanti così da tanto tempo, e come conseguenza le persone che gli girano intorno, dipendenti e familiari, lo trattano come se fosse dinamite, con molta, molta cautela
E’ talmente ottuso che non si rende conto che, quando esplode e tutti gli danno ragione, non lo pensano nemmeno per un secondo che abbia veramente ragione, ma camminano tutti con molta circospezione e mai e poi mai gli direbbero che ha torto
come si suol dire, è circondato da yes man e questo lo scambia per consenso
poi ci sono io, che sono l’unico essere al mondo che lo sfida, dicendogli quello che pensa anche se so bene che non mi ascolterà, che provocherò un tsunami furibondo che poi continuerà a casa, avvelenando anche l’atmosfera domestica

eh lo so che dovrei fare come gli altri, ma quando lo farò davvero il mio matrimonio sarà arrivato al capolinea

qualche giorno fa è successo di nuovo: io cerco di farlo ragionare, sta sbagliando completamente la su analisi di una situazione, lui esplode e cerca di urlare più forte per intimidirmi (io mantengo un tono pacato e tranquillo)
“MA COSA VUOI SAPERNE TU??? IO LAVORO QUI DA 40 ANNI!!!”
“Si, lo so, ma la realtà è diversa, è esattamente il contrario”
“DELLA TUA OPINIONE NON ME NE FREGA NULLA”
…….
“Ok, allora ti rispondo che hai ragione, va bene?”
“LO SO BENISSIMO CHE NON LO PENSI”
“E allora cosa vuoi che ti risponda se sai già che non sono d’accordo?”
“NE PRENDO ATTO”
“Ottimo, sarà fatto”

sono due settimane che gli rispondo così ogni volta che non sono d’accordo, e la cosa lo fa infuriare di più che dirgli la mia opinione.

ehhhh sono ancora qua

si lo so è un botto di tempo che nn scrivo.
non dirò che nn ho avuto tempo perchè è una scusa che odio, credo che ognuno di noi trova il tempo di fare quello che ha voglia di fare, il resto non lo fa perché di fatto, non ha voglia di farlo.
comunque ci sono, mi scuso se nn ho nemmeno risposto alle mail che mi chiedevano che fine avessi fatto: sto bene, non ho intenzione di chiudere il blog, non è successo nulla di grave.
sicuramente più presa dal lavoro, sicuramente più concentrata su altri fronti, tanto per cominciare il volontariato con i gatti, che ormai mi prende una buona parte del tempo libero.
continuo a fare stalli, a portare i gatti di colonia a sterilizzare, a sfamare una colonia e ora si è aggiunta una nuova colonia colonia da censire, sterilizzare e dare via i cuccioli….bazzeccole, non so neanche da che parte cominciare.
e poi il lavoro con mio marito, che prosegue tra alti e basi…in tutti i sensi. lavorare insieme è sempre più difficile, non riesce a far squadra nemmeno con me figurarsi con i ragazzi in officina, riesce a mettere in crisi chiunque e io sono sempre alla rincorsa di dipendenti da assumere
questa “assiduità” di quotidianità ci rende ringhiosi uno con l’altra e fatichiamo a ritrovare complicità, intimità… è saltato persino il viaggio di anniversario, travolto da un grosso lavoro spostato di mese in mese e ovviamente finalmente confermato esattamente nelle date di partenza del viaggio.
me la sono presa, tantissimo, ma non serve a nulla, lo so che di fronte al lavoro tutto il resto perde importanza per mio marito
figlia grande prosegue con la sua vita a Trento: a dicembre cambia casa e va a convivere con il suo ex inquilino che è diventato il moroso; situazione un po’ paradossale ma con lei tutto è possibile. prosegue il suo lavoro faticoso e pagato poco, ma c’è tempo per rinunciare ai sogni e cambiare i progetti per la sua vita. Questa estate per farcela si è sobbarcata tre mesi assurdi, 8 ore d’ufficio e 5 in gelateria tutti i giorni, sabato e domenica non stop
figlio piccolo (ma mica tanto piccolo, è più alto di me) prosegue inarrestabile con il suo cambiamento pazzesco, ci manca solo che riprenda a studiare e poi penso davvero che i miracoli esistono. Cerca casa anche lui e a fine anno dovrebbe andarsene con la morosa, hanno avuto molti cambi di programma anche loro ma vedono una montagna di case ogni settimana, un contratto decente lo troveranno prima o poi
eccomi qui, intera, acciaccata, un po’ scazzata.
però mi ripeto spesso che la felicità è una scelta. Mi aiuta molto ricordarlo spesso

non mi interessa nemmeno più aver ragione

sono sempre stata una ringhiosa polemica (o almeno così mi definivano)
se penso di aver ragione, difendo la mia idea on tutti i mezzi e siccome ho una lingua svelta e un cervello acceso, discutere con me è sempre stata una battaglia persa in partenza

fino a qualche tempo fa, almeno

ora mi sono accorta che non mi interessa più aver ragione…non mi interessa più discutere, non voglio dare spiegazioni, non voglio più buttarmi nella mischia e mollare fendenti verbali.
l’avvocato del giovane povero, come mi chiamano in famiglia, o la paladina delle cause perse, come mi chiamano gli amici, non ha più voglia di discutere e di chiarirsi, non mi interessa proprio
abbozzo, sorrido e sto zitta
non so nemmeno se mi piaccio così però è così.
il clima avvelenato che c’è ultimamente mi ha sfinito, sono esausta di discutere con persone che non hanno mai letto la costituzione o che non hanno nemmeno capito la differenza dei gruppi sanguigni o che non sono mai usciti dal paesello, ma dissertano di politica, salute e flussi migratori con l’arroganza di chi deve catechizzare il mondo.
“io odio i negri”, “Hitler ha fatto bene a fare le camere a gas”, “io gli stranieri li metterei tutti in un barcone e poi li affonderei”, “cosa parlano i giudici che manco nessuno li ha votati”, “mio cuggggino ha detto che conosce uno che è morto dopo il vaccino, quindi nessuno li deve fare”, ” chi l’ha detto che un infermiere non ne sa di più di un chirurgo? non è certo l’università che fa il professionista!”i crocefissi devono stare nelle scuole e negli ospedali, siamo tutti cattolici in italia”
ecco, tanto per fare un esempio di quello che ho sentito ultimamente.
che discussione si può accendere con una che ti dice “odio i negri, mi fanno proprio schifo, quando ne vedo uno mi viene da vomitare”? mio marito risponde che è come dire “odio le bionde mi fanno vomitare, oppure odio i contadini, sono generalizzazioni stupide, ma scusa ti fa schifo anche Obama? se lo vedi vomiti? e se tua figlia si innamora di una persona di colore cosa fai?”
io sto zitta e non ribatto, evito sempre più la compagnia di queste persone e mi rinchiudo nel mio orticello.
non mi piace per niente

l’amica cazzara e atea

la settimana scorsa una mia carissima amica ha avuto un lutto terribile.
come al solito il dolore degli altri mi atterrisce, mi toglie le parole, ma so per esperienza quanto è importante esserci, perciò quando mi ha detto. Emily mi raccomando, arriva presto, voglio entrare in chiesa con te, non mi lasciare sola” il mio spirito laico e anticlericale ha avuto un sussulto ma poi ha taciuto di botto.
arrivo un quarto d’ora prima per essere sicura di arrivare in tempo e vedo il feretro che entra in chiesa…mannaggia miseria, parcheggio lontanissimo e corro come una pazza verso la chiesa
sul sagrato trovo la terza amica del gruppo, che mi viene incontro tutta sorridente e dice: Emily sapevo che arrivavi per ultima anche tu. adesso ci sediamo qui fuori a chiacchierare finchè non finisce la messa”
“non se ne parla, seguimi”
l’afferro per un braccio e la spingo dentro, c’è una calca incredibile.
“Emily cazzarolla contavo su di te per stare fuori, l’incenso mi fa vomitare, ti prego la messa no….”
riesco ad entrare ma la chiesa straripa: mi metto a spostare cortesemente le persone tirandomi dietro la mia amica recalcitrante e finalmente arriviamo in prima fila
vedo la mia amica ma lei è piegata su se stessa e non mi vede: comincio a fissarla chiamandola col pensiero, e dopo poco si gira e mi vede
fa un sorriso stupendo tra le lacrime e dal labiale capisco che mi dice: “tu qui? grazie!”
per tutta la messa la guardo, e ogni volta che lei mi guarda sorride
“seduti, in piedi, seduti, inginocchiati…sembra di stare in palestra… sembra di stare in palestra” dice la mia amica trascinata in prima fila. “non ci credo, pensavo di starcene al bar!”
I riti quando non hanno significato per chi li pratica possono sembrare molto stupidi, ma mi adeguo e stringo pure le mani che mi porgono ad un certo punto, anche s emi rifiuto di lasciare un’offerta, so che la mia amica ha dovuto pagarlo al prete il funerale
finita la messa la mia amica viene travolta dai parenti, noi aspettiamo in un angolo, ma ad un certo punto vediamo che si libera faticosamente per raggiungerci
“ma sei stata bravissima” dice all’altra amica recalcitrante ” a far entrare Emily in chiesa! avrei giurato che l’avrei trovata fuori al bar che aspettava la fine”
non c’è niente da fare, io sono sempre l’amica cazzara e atea

frasi che non avrei mai immaginato di dire

mi sono sempre vergognata di mangiarmi le unghie. Mi fanno schifo così mangiucchiate, così rovinate, ogni volta che devo firmare qualcosa rattrappisco le dita per non far vedere le dita…. quando mio marito mi ha regalato l’anello di fidanzamento (una enorme diamante assolutamente senza senso per i ragazzi che eravamo…) quando mi chiedevano di mostrarlo facevo la mano a pugno!!!!!
ma questa estate ho smesso di colpo. Me ne sono accorta in vacanza, avevo le unghie lunghe e mi ponevano problemi nuovi.
a una commessa che non parlava una parola di inglese ho chiesto acetone, smalto e lima….beati noi italiani che sappiamo gesticolare come mimi professionisti
e così adesso sfoggio queste appendici dure sulle dita: dove prima c’erano dei polpastrelli morbidi ora ci sono delle unghie laccate che spesso mi graffiano quando mi gratto oppure fanno male quando afferro qualcosa.
ho dovuto reimparare a scrivere al pc perchè all’inizio sbattevo ‘ste benedette unghie
ogni tanto mi guardo le mani e mi sembrano mani di un’altra,mi danno un senso di estraneamento
sono entrata nel trip degli smalti e dei prodotti per la cura delle unghie; l’altra sera era a cena con delle amiche e le ho subissate di domande, mancava poco che prendessi appunti ahahahahah
la cosa più difficile è riuscire a stare ferma con le mani finchè si asciuga lo smalto….non puoi proprio far niente, altrimenti si rovina….e la mia innata cialtronaggine trionfa come al solito
comunque ieri mia figlia mi chiede aiuto per fare una cosa, e io le dico: un secondo ho appena messo lo smalto deve asciugarsi, altrimenti faccio i soliti “pastrocci”
mia figlia esplode in una risata a e dice: mai nella mia vita ti ho sentito dire una frase del genere mamma
manco io avrei mai immaginato di dirla

scelgo di essere felice

non ho parole, sono passati due mesi dall’ultima volta che ho scritto.
una bella estate carica, con figlia grande partita per nuove avventure in Polonia, (dopo aver fatto un mese e mezzo da mia madre su cui ci sarebbe da scrivere un libro), su figlio grande che, lavorando indefessamente notte e giorno con temperature africane ci ha permesso di fare una vacanza lunghissima, su mio marito, su cui c’è ancora tanto da scoprire dopo 37 anni di vita in comune.
meglio parlare di vacanze, finchè ho ancora la pelle colorata dal sole -finalmente , dopo 6 anni dalla radioterapia- finchè ho ancora il mood andamento lento che mi piace tanto
sono state vacanze fantastiche, non mi ricordo di averne fatte così belle nella mia vita
e sono partite come tutte le altre, con me e mio marito carichi di tensione, risentimento e rabbia repressa, a cui si aggiungeva il fatto di partire con l’azienda aperta, per due settimane. mio marito ha deciso per le ferie scaglionate, per chiudere solo una settimana e fare tutti tre, un complicato gioco di scambi per garantire continuità anche se il problema più grosso era lui: chi sostituisce il capo?
un paziente lavoro di programmazione e poi via, verso il Portogallo.
già subito è uscita la voglia di azzannarsi: 3 false partenze perchè – l’uomo ordinatissimo che non dimentica nulla e non perde mai nulla salvo quando gli spiriti maligni, tipo io e la signora delle pulizie mettiamo le mani sulla sua roba…._ ha dimenticato e poi non trovato i passaporti, il cavo della corrente e altre cosucce non indispensabili.
dopo 3 ore di giri e rigiri, tra casa e azienda alla ricerca di quello che si era dimenticato, la tentazione di esplodere come un vulcano era al limite.
ma poi mi sono detta: ti aspettano 3 lunghe settimane chiusa in un minuscolo spazio vitale con lui, se cominciamo a litigare apriamo le cateratte e non è più finita, smettiamo solo al ritorno…vuoi davvero che finiscano così le vacanze?
no, mi viglio bene, ho bisogno di stare bene, se non ci penso io a stare bene chi ci pensa? ecco, tutto il resto passa in secondo piano, obiettivo essere felice, perchè essere felici è una scelta che bisogna fare con consapevolezza e soprattutto dipende da te …e allora ho un dannato bisogno di essere felice, non ne posso più di incazzarmi come una biscia perchè mio marito, i figli il lavoro, la casa, le amiche il mondo non è come lo vorrei, non mi aspetto più nulla dagli altri, sono felice a prescindere.
oh, ha funzionato. non so ancora come ma ha funzionato.
e per la prima volta dopo una vacanza non avevo nessuna voglia di tornare a casa

c’è una pazza che gira per il paesello

martedi di due settimane fa rientro dopo pranzo a casa per lasciare alcuni scatoloni; entro dal cancello e mi dirigo verso il portone di casa.
detto così sembra semplice ma chi è pratico di casa mia sa che non è così: il cane cerca di scappare ogni volta e il melograno è di nuovo impazzito facendo un carico di fiori assurdi che in questi giorni vengono visitati da centinaia di api e ormai pendono tutti sul cancello…un casino insomma.
entrando non mi accorgo che la signora delle pulizie ha lasciato spalancata la finestra del mio studio a piano terra: vado di sopra, libero i gatti che quando viene la signora chiudo in camera di figlia grande e faccio altro.
dopo poco mi rendo conto che non ho tra i piedi i gatti per cui mi viene un pensiero agghiacciante che viene confermato da una corsa al piano di sopra: due su tre gatti sono scappati, il cane se ne è accorto e li insegue per tutto il giardino. allucinante.
io cerco di prendere il cane e rinchiuderlo, poi riesco a trovare il gatto rosso di mio marito e riportarlo dentro, ma del mio gatto jack, non c’è traccia.
lo cerco un po’ dovunque ma non posso rimanere a casa e quindi con la morte nel cuore vado in ufficio
alla sera comincio le ricerche per tutto il paesello, girando dovunque, chiedendo a chiunque, chiamando a squarciagola il suo nome, ma niente
allerto tutte le organizzazioni animaliste (con tutto il volontariato che faccio…), l’appello del mio gatto finisce ovunque e io tappezzo il paese con la sua foto
mi danno una gabbia trappola per vedere se di notte torna e finisco col prendere tutti i gatti del vicinato più un riccio ma niente
una sera mi sono alzata alle 2, mi sono vestita e sono andata in cerca….
insomma un delirio.
avrò risposta ad almeno 20 telefonate di segnalazione e ogni volta era sollievo di sapere che non era lui il micio spiaccicato e pianto a dirotto perchè ancora non avevo notizie
ovviamente mancando figlia grande non ho avuto nessun sostegno dal resto della famiglia: mio marito è passato da ” di sicuro torna è un gatto troverà il modo” a “è ormai è tanto tempo secondo me si trova bene dove è non pensarci più”
un grande aiuto insomma
figlio piccolo più a contatto col paesello mi ha detto che stavo diventando famosa, con i miei giri notturni, però non lo dice col solito astio
l’altra notte alle 4 sentiamo miagolare sulla finestra del bagno della nostra camera; mi alzo di scatto, accendo la luce e apro la finestra….mio marito urla: “Emily sei nuda vestititiiiiii!”, “io urlo “E’ Jack, aiutami ho paura che scappiiiiiiiii” e mio figlio “finitela di urlare tra due ore mi sveglioooooooooo”
insomma, il gatto è tornato, bello grassottello e addirittura molto pulito, secondo me dove stava gli hanno fatto il bagno.
ho passato il resto della notte sul divano, con lui impazzito che girava per casa cercandomi in continuazione
“tua madre si è stufata di cercare il gatto? non la vediamo più alla sera”
“no, ha trovato il gatto, mia madre non è una che molla”
azzz mi sono quasi commossa

la mamma ha ragione

figlia grande viene a casa sempre meno: ormai le sue amicizie sono a trento, ha mille attività da fare oltre alla preparazione della tesi e altri 3 esami di lingua non necessari (ma è normale? io non avrei mai fatto altri esami che non fossero strettamente necessari alla laurea!)
poi mi sa che ha una simpatia perchè sento sempre più insistentemente parlare di un amico…ma io non sono una mamma impicciona, no, no, e se ho fatto un po’ di spionaggio in facebook l’ho fatto per accontentare le ansie di mio marito….
comunque venerdi scorso è tornata a casa perchè c’era una dei famosi pranzi della zia, dove si invitano tutti i parenti da parte di mio marito. Evitati per anni da parte della famiglia (mia suocera li odiava, mio suocero avrebbe fatto carte false per esserci…) abbiamo cominciato a partecipare quando io ho fatto amicizia con la temuta zia che li organizza; una donna stupenda, dolcissima e in definitiva più nonna per i miei figli della loro stessa nonna.
Sento il digrignare dei denti di mia suocera ogni volta che la nomino eheheheh (ok ammetto che questo aggiunge motivi all’amicizia!)
avere a casa mia figlia è un regalo pazzesco
mia figlia mi aiuta in tutto, spesa, lavori domestici, ma soprattutto, finalmente mi sento in pari, dopo tanto tempo sola con due maschi in casa
“adesso che ci sei tu finalmente la mamma ha comperato il succo di frutta”
“non vi viene in mente che la mamma non può muovere il braccio sinistro e quindi quando fa la spesa evita di caricare le borse con litri di succo di frutta? invece di criticare datele una mano!”
“è una vita che glielo dico….”
“mah…noi…tu….”
“zitti tutti e due, la mamma ha ragione!”
“e cosa dire della casa? vi ha chiesto cento volte di tirar su le tapparelle, portare fuori le immondizie e almeno centrare il cesto della roba sporca….e il sacchetto del pellet? sono 15 kg santinumi!”
“io sono stanca di chiedere in continuazione”
“mah…noi…la mamma…”
“la mamma ha ragione”

così per due giorni. se fosse possibile mi nasconderei dietro di lei e la manderei avanti a fare le mie battaglie, sono così stanca

ma poi lei riparte e la realtà è quella che è.
ieri sera figlio piccolo vede che sto pelando patate in cucina, mi dice in tono scherzoso: ecco brava, così deve essere, in cucina a cucinare!!!!
io lo guardo come se volessi fulminarlo
mi abbraccia e mi dice con tono da prendermi in giro: “ti manca qualcuno che ti difende sempre eh? ti senti sola senza mia sorella eh? dovrai imparare a fare squadra con me….
strunz