Archivi categoria: cose che penso gradevoli

e se sei in difficoltà, sorridi

in questi giorno ho cominciato un po’ di cose, chissà dove mi porteranno
una però ho già capito che sarà cosa buona e giusta, ho iniziato yoga
ho necessità di riprendere a fare movimento, ma la mia caviglia è ancora gonfia e non riesco a capire quando potrò di nuovo essere in forma: ho prenotato di nuovo i rx, secondo la fisioterapista potrebbe essere ancora rotta, assurdo
così ho iniziato questa settimana, tappettino, copertina, abbigliamento comodo
la lezione non è stata agevolissima, chi ha l’idea dello yoga di un’ora di rilassamento e fancazzismo (quella che avevo io) sbaglia di grosso, sono riuscita anche a sudare

l’insegnante mi piace, è molto zen e dopo una giornata passata in ufficio tra mio marito e mio figlio è un balsamo; non sono una persona molto spirituale, anzi, sono molto terra terra però mi è piaciuta una frase che ha detto: “e se sei in difficoltà, sorridi, vedrai che i messaggi che mandi al corpo ti aiuteranno a superare il problema
ora, non lo so se il mio corpo percepisce il sorriso, ma ho notato che spesso infastidisce il marito/capo che urla come un forsennato, e spesso lo fa smettere

per me è già un successo

7 cuccioli per 7 volontarie

la settimana scorsa ci arriva una segnalazione; una signora ha visto dei cuccioli dentro un fosso, ne ha visti 6, tutti molto piccoli e magri
E’ un recupero faticoso, area grande e tanti cuccioli, ci attiviamo tutte noi del gruppo, ma in realtà i primi 5 sono abbastanza facili da prendere, hanno una fame del diavolo e basta mettere un po’ di cibo e si fanno prendere
l’ultima è una femmina tricolore, che scappa in mezzo al campo di frumento e in un bosco coperto di rovi; una caccia sempre più concitata ci porta a prenderla, ormai sotto una pioggia torrenziale, e stiamo per risalire velocemente nelle nostre auto quando con la coda dell’occhio vedo una scricciolina tricolore che si nasconde dentro al fosso
attimi di confusione, alcune volontarie erano già ripartite, quelle rimaste non mi credono, pensano che io abbia visto un topo, ma la piccolina decide di ricomparire per un altro secondo e quindi si torna tutti indietro per cercare di prendere anche lei
uno degli incubi delle volontarie: prendere tutta la cucciolata meno una, così al trauma dell’allontanamento dalla madre anche la separazione dai fratelli. E piove sempre di più ed è buio
gli lasciamo cibo e riparo e torniamo a casa, sconfortate
io devo pensare a rifocillare 6 cuccioli spaventati, magri da far paura, pieni di parassiti e con gli occhi sporchi
coraggio!
ma l’indomani passo un paio di volte, la intravedo ma di prenderla non se ne parla
ci ritroviamo alla sera decise a non mollare, ma la piccola si infila dentro un tubo dell’irrigazione lunghissimo. l’apertura è stretta, di sicuro lei non capisce che deve fare retromarcia per uscire, continuerà a camminare per il tubo lungo km finchè non muore
per individuare la sua posizione cerchiamo in internet “miagolii di cuccioli”…lei risponde quando li sente, strazia il cuore ma almeno capiamo dove è
qualcuna pensa di chiamare i pompieri, ma io so che non esiste un tubo lungo km e quindi cerco la giuntura e la trovo a due metri, in mezzo al granoturco
allora stacchiamo la giuntura e alziamo il palo per farla scivolare dentro un buco nel terreno, dopo attimi lunghissimi cade dentro e io la copro con un asciugamano, ma per recuperarla una signora si butta dentro con la testa e ci urla di tenerle e gambe. io sono stesa in mezzo all’erba alta pronta a prendere la piccola e a metterla in trasportino e finalmente ce la facciamo
quando è in salvo non ci possiamo credere, mi viene da piangere dalla felicità
è invece ho pianto poi, quando a casa mia la prendo in braccio; è minuscola e trema e fa le fusa insieme
dopo la doccia mi accorgo che sono piena di punture di insetto…ho passato un’ora in un campo di frumento mi sembra il minimo….

chi abbandona queste anime che sia stramaledetto in eterno

l’imprenditore e il vecchietto un po’ matto

ieri mattina mi arriva una foto da figlio piccolo, c’è suo padre seduto sotto uno dei pini dell’azienda su una panchina, e sta parlando con un vecchietto che non conosco
“chi è? Non lo conosco”
“ah nemmeno lui”
ok penso, qui il caldo fa male a tutti
invece poi a pranzo mi raccontano che mio figlio vede questo signore che, in ciabatte, si aggira per l’azienda.
gli corre incontro e lo ferma, gli dice che dentro non si può stare, ma appena gli parla capisce che non è tanto centrato e quindi si precipita a chiamare la ragazza dell’amministrazione che è la nostra responsabile del pronto soccorso
lei capisce subito che si è perso, e chiama l’ospedale
ma bisogna trattenerlo lì ed aspettare l’arrivo dell’autoambulanza, e così mio marito prende una panchina e la mette sotto l’albero e lo invita a chiacchierare
“ma scusa, di cosa avete parlato?”
“ma di niente e di tutto. Quando si fermava bastava fargli una domanda qualsiasi e ricominciava a parlare a vanvera, l’importante era trattenerlo lì, ma ad un certo punto voleva andarsene, si è alzato e io non sapevo più che fare , ma in quel momento è arrivata l’autoambulanza. Poi è arrivata anche la moglie, si vergognava tanto poverina, ha detto che era scappato stamattina e che lo stavano cercando tutti. Ma cosa c’è da vergognarsi, la malattia mentale è come le altre, mica ci si vergogna di avere il cancro”
“ma quanto tempo sei rimasto con lui?”
“almeno 40 minuti…”
“quindi tu, che non hai tempo per nessuno e non ti interessa nessuno, hai trovato l’empatia per perdere 40 minuti con un vecchietto sconosciuto?”
a volte mio marito mi sorprende proprio

è arrivato il babbo natale dei mici

ci prendiamo cura degli animali senza sovvenzioni, contributi o associazioni alle spalle; questo ci permette molta libertà ma spesso ci troviamo a pagare conti stratosferici di veterinario, pappe e medicinali
ogni tanto facciamo delle miciopizze, invitiamo un bel po’ di sostenitori, persone che abbiamo aiutato oppure a cui abbiamo affidato un gatto, e così ci finanziamo.
Ma con la storia del covid questo non è stato possibile e i conti si accumulano; ci mancava solo un’epidemia di parvo per metterci in ginocchio, i conti della clinica ormai alle stelle
ieri sento il vocale di una volontaria e mi dice che verso sera arriverà una persona; non riesco a capire cosa viene a fare, forse è una che vuole adottare un gatto, oppure una che ha un problema. Non so, ci sono troppe cose che si accavallano, dico di si e buonanotte
ieri sera arriva una signora, e ha con se’ tre scatoloni di cibo, secco e umido, sabbia e medicinali…sono basita, la guardo senza capire
lei mi dice che vorrebbe fare di più, ma suo marito è allergico e allora ogni volta che fa la spesa compra il cibo come se avesse un gatto, quando va in farmacia prende medicinali e quando ne ha accumulato un po’ li consegna a una volontaria
io sono basita
in un mondo dove tutti chiedono, lei da.
mi dice che in realtà non è difficile, basta prendere una cosa ad ogni spesa: io lo trovo un gesto incredibile

ma tu fai tutte le domeniche così?

venerdi sera tragedia nella famiglia di origine: se c’è una cosa su cui non si transige è il compleanno, e mio cognato (una incommensurabile testa di cazzo) come al solito ha fallito miseramente.
niente regalo, ne’ festa, nemmeno la cena per la famiglia (lui è a casa in disoccupazione, mia sorella lavora 12 ore al giorno ) nel giorno del 50°compleanno di mia sorella
l’inguaribile ottimista di mia sorella si immaginava una festa come quella che ha organizzato lei per lui l’anno prima, e invece la sua “giornata speciale” è passata completamente nell’indifferenza più totale
insomma tragedia
mia sorella piange al telefono con mia madre, mia madre piange al telefono con me….io le faccio ridere entrambe e poi lancio un’idea: perchè non venite tutti a mare dove sono io in camper? passeggiata in spiaggia, barbecue, dolce vino e poi tutti fuori dalle palle
poi mi rimaneva di dirglielo a mio marito, ma ho aspettato venerdi sera, dopo mezzo litro di vino e una porzione di spaghetti allo scoglio…non ha potuto che dirmi di si.
tre sorelle, una madre, un paio di nipoti e due mariti: grande assente, per fortuna, l’idiota del marito di mia sorella, il quale si è premurato di dire a mia sorella, ovviamente davanti ai figli, che non viene perchè non ha nessuna voglia di vedere la sua famiglia ( cioè noi) e che ci vedrà volentieri al funerale di mia sorella
stronzo, ho già detto che è uno stronzo?
cmq la domenica è stata bellissima, le mie nipoti sono adorabili ed erano felicissime di stare al mare.
ad un certo punto la piccolina mi dice: ma zia, tu passi tutte le domeniche così? si amore, tutte. oh zia come ti invidio, vorrei anche io questa vita…!
eh hai ragione piccolina, quando sclero e mi incazzo come una biscia dovrei ricordarmelo che sono una felice possessora di camper e di un marito che ha sempre voglia di partire….

la ragazza che sussurrava ai gatti

siccome non avevo niente da fare, ad ottobre ho risposto a una richiesta d’aiuto piuttosto pressante di una signora che, dai oggi da mangiare a un gatto, dai domani, si era ritrovata con una colonia di 30 gatti sotto casa.
i condomini durante l’assemblea l’avevano minacciata di sterminarli tutti,nessuno li vuole, e quindi la signora non sapeva più che fare
nel giro di qualche giorno la sua è diventata una colonia protetta dalla legge e con le sterilizzazioni gratuite del’usll: sembra tutto facile fin qui, ma dopo arriva il lavoro delle volontarie di catturare i mici, portarli a sterilizzare alla mattina presto, andarli a riprendere, tenerli al caldo un paio di giorni, per poi liberarli nel loro territorio. Nel caso dei cuccioli si prova ad addomesticarli, per dargli una nuova vita
un lavoraccio insomma, se si aggiunge che per entrare in questa colonia bisogna attraversare un campo incolto ed entrare in un recinto dove ci sono 4 cavalli non proprio amichevoli, il tutto in un fango perenne…insomma, dura la vita della volontaria!
comunque ci siamo, a novembre vengono catturati 4 cuccioli bellissimi, e io decido di tenerli per farli adottare ma questi non ne vogliono sapere di diventare amici, soffiano e ringhiano e cercano di graffiarmi….sotto natale comincio a perdere la pazienza e quando torna figlia grande per stare qualche giorno a casa, le dico che questi irriducibili selvaggi hanno i giorni contati, al mio rientro delle ferie li libero
poi lei mi manda dei video dove li accarezza , li tiene in braccio e fanno le fusa
….
tutto in due giorni?
……
insomma la storia è finita bene, ieri due sono stati adottati: sono partita con un nebbione da cavallo, ho detto a mio marito che dovevo andare vicino a casa e invece erano 60km ma i micini sono arrivati a destinazione da una famiglia bellissima. si sono subito nascosti impauriti ma spero che capiscano presto che quelli saranno la loro famiglia
teniamo incrociate le codine, come diciamo noi volontarie….

ehhhh sono ancora qua

si lo so è un botto di tempo che nn scrivo.
non dirò che nn ho avuto tempo perchè è una scusa che odio, credo che ognuno di noi trova il tempo di fare quello che ha voglia di fare, il resto non lo fa perché di fatto, non ha voglia di farlo.
comunque ci sono, mi scuso se nn ho nemmeno risposto alle mail che mi chiedevano che fine avessi fatto: sto bene, non ho intenzione di chiudere il blog, non è successo nulla di grave.
sicuramente più presa dal lavoro, sicuramente più concentrata su altri fronti, tanto per cominciare il volontariato con i gatti, che ormai mi prende una buona parte del tempo libero.
continuo a fare stalli, a portare i gatti di colonia a sterilizzare, a sfamare una colonia e ora si è aggiunta una nuova colonia colonia da censire, sterilizzare e dare via i cuccioli….bazzeccole, non so neanche da che parte cominciare.
e poi il lavoro con mio marito, che prosegue tra alti e basi…in tutti i sensi. lavorare insieme è sempre più difficile, non riesce a far squadra nemmeno con me figurarsi con i ragazzi in officina, riesce a mettere in crisi chiunque e io sono sempre alla rincorsa di dipendenti da assumere
questa “assiduità” di quotidianità ci rende ringhiosi uno con l’altra e fatichiamo a ritrovare complicità, intimità… è saltato persino il viaggio di anniversario, travolto da un grosso lavoro spostato di mese in mese e ovviamente finalmente confermato esattamente nelle date di partenza del viaggio.
me la sono presa, tantissimo, ma non serve a nulla, lo so che di fronte al lavoro tutto il resto perde importanza per mio marito
figlia grande prosegue con la sua vita a Trento: a dicembre cambia casa e va a convivere con il suo ex inquilino che è diventato il moroso; situazione un po’ paradossale ma con lei tutto è possibile. prosegue il suo lavoro faticoso e pagato poco, ma c’è tempo per rinunciare ai sogni e cambiare i progetti per la sua vita. Questa estate per farcela si è sobbarcata tre mesi assurdi, 8 ore d’ufficio e 5 in gelateria tutti i giorni, sabato e domenica non stop
figlio piccolo (ma mica tanto piccolo, è più alto di me) prosegue inarrestabile con il suo cambiamento pazzesco, ci manca solo che riprenda a studiare e poi penso davvero che i miracoli esistono. Cerca casa anche lui e a fine anno dovrebbe andarsene con la morosa, hanno avuto molti cambi di programma anche loro ma vedono una montagna di case ogni settimana, un contratto decente lo troveranno prima o poi
eccomi qui, intera, acciaccata, un po’ scazzata.
però mi ripeto spesso che la felicità è una scelta. Mi aiuta molto ricordarlo spesso

niente più fame, niente più freddo, niente più paura….e niente più botte

quando recuperiamo un micino e arriva a casa mia sporco affamato impaurito e infreddolito, la prima frase che gli dico sempre è. “stai tranquillo, fidati, adesso la tua vita cambierà. Mai più freddo, ne’ paura, ne’ fame, ti abbiamo trovato”
eh lo so che mi prendono in giro, ma secondo me capiscono benissimo che sono in salvo.
la settimana scorsa mi chiama un fornitore che cerca un cane da adottare: lo vuole femmina, cucciolo, bianco e di piccola taglia.
già a me girano quando fanno queste richieste tipo supermarket, però poi penso che l’importante è trovare casa e quindi mi turo il naso e comincio a sondare le varie volontarie.
una delle mie amiche mi dice che c’è un caso piuttosto urgente: una ragazza ci ha chiamato perchè il suo vicino ha una mamma e una figlia che picchia regolarmente, le lascia sempre fuori senza un riparo e mangiano solo pane secco
il dilemma è grande: se io recupero il cucciolo e poi sto tizio non lo vuole dove me lo metto? non posso certo riportarlo al mostro. Ne parlo in ufficio e la risposta è unanime, portala qui durante il giorno, alla sera me la porto via io, dice una mia dipendente.
e così vado a prendermela; è agghiacciante quando dico al mostro che forse la mamma piangerà senza cucciolo e lui risponde: “o si abitua o la batto”
sorrido perchè mi ha appena detto che se voglio portarmi via anche la mamma me la da, e non voglio che cambi idea, quindi prima sistemo il cucciole e poi porterò via anche la mamma
la porto in ufficio, è terrorizzata, sporca e affamata. la lavo e le do da mangiare, prendo un mio scialle di lana e le faccio la cuccia; non si muoverà mai dal suo scatolone, ci vuole tempo per capire che nessuna la picchierà più
ovviamente il tizio non la vuole, ha visto un cane da mille euro e ora questa mini pecorella non attira più, e così parte la procedura per cercare casa. nel frattempo viene adottata da tutto l’ufficio, ho delle foto bellissime che dorme sulla mia scrivania
sabato è andata dalla sua nuova famiglia, la amano già tantissimo perchè è un tesoro adorabile
giovedi sono andata a salvare anche la mamma, ma questa è un’altra storia

prima i gatti italiani!!

queste vacanze di natale le emergenze feline ci hanno dato tregua e per la prima volta dopo anni a casa non c’erano gatti in stallo.
ma ero ancora per strada quando mi chiama una delle volontarie e mi dice:
“si lo so che siamo incasinate con i nostri, ma per Natale ho preso 4 gatti spagnoli che arrivano dalle “perrere spagnole” tristemente famose per chi si occupa di volontariato con gli animali
la spagna non ha ratificato la convenzione europea dei diritti degli animali e quindi quando prende un randagio, che sia un cane o un gatto, li chiude in canili lager dove non ricevono ne’ cibo ne’ acqua. i volontari hanno un mese per trovare casa a questi animali, poi vengono soppressi.
iniezione letale? eh come no, costa, li buttano vivi negli inceneritori.
con il muso legato i cani, i guaiti danno fastidio
le volontarie spagnole fanno un lavoro immenso, ma hanno chiesto aiuto al resto d’europa
e quindi una del nostro gruppo ha fornito i dati del passaporto per fare arrivare 4 gatti: arrivano sterilizzati, vaccinati e microcippati, e con test della leucemia felina fatto, pagato tutto dalle volontarie spagnole
e così sono arrivati i nostri 4; Pepito Pablito Fernando e Bebe
Bebe non ha nemmeno 5 mesi e l’hanno già sterilizzata…. gli altri 3 sono maschi.
hanno una fame e sete del diavolo, hanno viaggiato per 36 ore in un trasportino e sono molto spaesati, ma quando ricevono le prime carezze (probabilmente della loro vita..o erano domestici e sono stati abbandonati?) si sciolgono e si fanno tutti sotto per riceverne ancora.
ora sono da me da una settimana: Fernando non è ancora uscito dal suo nascondiglio ma ci guarda incuriosito; Pepito mi preoccupa un po’ perchè nonostante sia il più bello (manto color cipria) il pelo è brutto, beve tanto e mangia pochissimo. Pablito invece è un tigrato ed è una forza della natura: è più grande dei nostri gatti e guarda il giardino dalla finestra e tenta di scappare ogni volta che apro la porta
ieri sera vado a prendere delle medicine da un’altra volontaria; suo marito è assessore dentro la giunta del paesello. leghista ovviamente (e che cosa altrimenti? siamo in veneto…), il quale, dopo aver sentito la storia di questi mici esclama:”ma che idea del cavolo, ci bruciamo tutte le adozioni per i nostri mici! prima i mici italiani!”
ussignur, ma torneremo a considerarci tutto come esseri viventi e basta?

mi mancava di fare l’elfo di babbo natale

ieri sera adozione di due mici che ho tenuto in stallo: è sempre una gioia vederli arrivare affamati, sporchi e spaventati e vederli ripartire con degli umani che li ameranno.
una gattina viene affidata a una mamma,ha preso la micetta dopo molti tentennamenti perchè a casa ha un figlio fortemente disabile e le hanno consigliato di inserire un animale; i gatti per me rimangono un mistero e quindi con un po’ di apprensione glielo consegno.
sarà quello giusto per questo bimbo?
qualche ora dopo mi mandano un filmino: il bimbo sul divano che si fa coccolare dal micino; non posso ovviamente metterlo qui ma è una cosa che fa commuovere anche i più duri, e infatti i genitori piangono a dirotto.

l’altro micino è un rosso spaventatissimo, vorrei avere avuto più tempo per recuperarlo ma ci sono altri tre mici che aspettano in un freddo garage che si liberi il posto e allora do l’ok
arrivano una mamma e una bimba, la quale appena entra in stanza e vede il micino si illumina, si siede per terra e lo abbraccia felicissima
“mamma ma perchè mi fai vedere questo gattino che sai che ne vorrei tanto uno? non è una cattiveria? io non riesco più a staccarmi da lui!”
“ma tesoro cosa hai scritto nella letterina di Babbo Natale? che volevi un gattino, giusto??Allora Babbo Natale mi ha detto che qui c’era il tuo gattino, da questa signora che è un elfo di Babbo Natale e allora siamo venuti a prenderlo”
“…..mahhh allora vuol dire che lo portiamo via, E’ MIOOO???”
la bimba scoppia a piangere e lo accarezza dicendo: saremo amici per sempre, ci vorremo sempre bene”
che tenerezza infinita

i genitori che permettono ai figli di crescere con un animale gli fanno un regalo che nemmeno se lo immaginano.
ma le emergenze continuano e ieri sera ne sono arrivati altri 3, e si ricomincia daccapo