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la porta chiusa

non ho ricordi nel corso dei 25 anni che abitiamo insieme, di aver mai visto la porta della camera di figlio piccolo aperta

chiusa per far finta di studiare, chiusa perchè c’era un amico a un’amica, chiusa perchè metteva musica demenziale (che adesso piace anche a me…) chiusa per non dover comunicare col resto della famiglia

figlio piccolo due giorni fa ha preso buona parte dei suoi averi e si è trasferito in un piccolo appartamento con la sua ragazza, e la cosa più destabilizzante per me è vedere sempre la porta della sua camera aperta

tutti si preoccupano di sapere se ho sofferto la partenza; io passo come al solito per la madredimmerda ma sono felice che sia andato a vivere per conto suo; sono sicura che è quello che ci vuole per maturare e crescere, e che cambierà anche il nostro rapporto. Molto peggio l’ha presa mio marito, che pensa che non siamo più una famiglia perchè non viviamo sotto lo stesso tetto; sabato i miei figli mi hanno fatto la sorpresa di arrivare all’area di sosta dove avevamo programmato il compleanno, per festeggiarlo tutti insieme

vedi che lo siamo per sempre una famiglia? gli ho detto

pochi minuti fa mio figlio mi ha invitato ad andare a cena da loro giovedì sera, gli ho detto che è una bella idea ma che porto le pizze, birre e un dolce, non voglio che sia un lavoro avere i tuoi a cena.

mi ha ribadito; ma si, è per vedere la casa.

e a me ha fatto tanta tenerezza

bisogna uscire dalla propria comfort zone

una frase che dico spesso a chiunque, è che deve uscire dalla propria comfort zone, perchè se non si rischia non si impara, se non si sbaglia non si cresce bla bla bla

non lo dirò mai più perchè adesso che devo farlo io, mi sta venendo un’ansia crescente che non mi piace per niente; stamattina mi sono chiusa tre dita della mano sulla porta di casa, tanto per dire quanto sono agitata

qualche mese fa ho avuto l’idea (ma perchè non me ne sto zitta??) di festeggiare il compleanno di mia madre, 81, andando con le mie sorelle e mia figlia a Lisbona, con la scusa di andare a trovare un nipote, ma in realtà per fare una vacanza tutte insieme, finchè la mamma è ancora in grado di viaggiare

mannaggia a me

le partenze per le vacanze mi riescono da dio in camper, butto tutto quello che voglio, dalle infradito alle pedule, dal costume al pile, e stivo la qualunque in camper

invece da tre giorni sono alle prese da una scelta oculata e minimalista sugli abiti, le scarpe, le borse, i detergenti, e cento altre cose da portar via facendo in modo che pesino poco e che occupino meno spazio possibile

però sono sicura che sarà una vacanza indimenticabile, mia madre è in fibrillazione da un mese e sono felice di averla organizzata. Mia sorella che viaggia solo in aereo mi ha detto che nel bagaglio a mano ha una soppressa e del formaggio grana per il figlio, e a me si strizza lo stomaco perchè non ho ancora deciso cosa portare via come bagaglio a mano

adesso che ci penso devo ancora tirare fuori la guida, chissà quanto pesa

bisogna festeggiare!

una caratteristica della mia famiglia è che ogni occasione è buona per festeggiare; un compleanno, un anniversario, un voto, un lavoro preso, un lavoro finito, qualsiasi cosa, mia madre diceva sempre la fatidica frase: bisogna festeggiare!

una caratteristica della famiglia di mio marito è che nessuna occasione è buona per festeggiare; non un compleanno, esame o lavoro andato bene, niente.

così in famiglia nostra abbiamo sempre oscillato su questi due atteggiamenti: io che festeggerei ovunque e qualsiasi cosa (bisogna ringraziare il fato, gli dei, il destino che questa cosa è andata bene, altrimenti le cose vanno male….!!) e mio marito che, forte del suo pessimismo cosmico che a Leopardi gli fa un baffo, non festeggia mai nulla perchè è come sfidare la vita, (ecco vedi vita come sono felice? )

ma da quando figlio piccolo ha cominciato ad occuparsi di commerciale i risultati sono stati un crescendo di preventivi, che poi sono diventati ordini: io ho detto, il primo euro fatturato si va a festeggiare, ma avendo a che fare con mio marito e mio figlio questi euro sono diventati molti ma non si parlava di festeggiare

allora ho chiamato i rinforzi, mia figlia e la ragazza del figlio, ci siamo organizzate e siamo usciti al “susciaro” venerdi sera; figlio piccolo visibilmente felice di essere festeggiato, anche se il suo essere schivo non gli permette mai di rilassarsi in queste situazioni

“un bel brindisi a te che tra poco ci manterrai tutti e io e papà ce ne potremo andar via in camper per il resto della vita”

oddio, sono diventata mia suocera

il ritmo del Natale

è iniziato Dicembre e io come ogni anno mi sorprendo a fare luuuuunghi respiri, in continuazione

tutto intorno parla di gioia e felicità, di copertine sulle gambe, la meraviglia di ritrovarsi a tavola, i regali da scambiarsi; quello che vedo io è una lunga corsa ad ostacoli fino al 24, quando finalmente ci sarà il cenone a casa di mia mamma o di mia sorella. Avevo proposto casa mia, dove ho una sala grande come tutta la casa di mia madre, ma mi è stato risposto che nessuno ha voglia di fare i 30 km per andare e tornare; nessuno si è posto il problema che i km li devo fare io i miei figli con i rispettivi morosi, ma sinceramente la cosa non mi disturba, preferisco di gran lunga andare da loro, salutare a mezzanotte, aspettare la mattina del 25, abbracciare i miei figli e mettere in moto il camper, destinazione Sicilia

ma prima delle vacanze ci saranno queste due settimane che vedo nel calendario e che mi angosciano come poco: trasporti che non si trovano, materia prima che non arriva, clienti impazziti per le consegne, animali da sistemare, casa da pulire, camper da preparare, visite mediche da fare, cene sociali e di amici, conti da saldare, soldi che non bastano mai, problemi da risolvere (siamo senza riscaldamento sia in casa che in azienda, tanto per dire) che renderanno frenetiche e assurde queste due settimane

è come il suono del tamburo, che comincia con un ritmo e man mano che si avvicina Natale batte sempre più forte fino a diventare un ritmo impazzito, che spazza via tutta la magia e la voglia di fare le cose bene: l’importante è solo di sopravvivere a queste due settimane, per respirare poi durante le vacanze

e ogni anno è peggio, sembra impossibile

chi mi nomina di nuovo la magia del natale si becca un cartone in faccia

non rompetemi i cogioli!!!!!

non rompetemi i cogioli

bellissimo compleanno

davvero, lo dico con felicità, dopo tutto quello che è successo in questi giorni non avrei mai pensato di passarlo così bene

famiglia, l’unico regalo che voglio è che veniate tutti al mare con me”

“e se ti faccio il regalo posso stare a casa?”

lo dice ridendo, questo ragazzino dagli occhi azzurri e i capelli lunghi, tanto lo sa che non lo lasciamo a casa

partenza notturna, arrivo tardissimo all’oasi di vallevecchia: è già pieno di camper, ma un posticino lo troviamo. Il giorno dopo si dorme fino a tardi, o meglio, dopo una certa ora in poi si prova a dormire, perchè il mio telefono lasciato in cabina del camper comincia a farsi sentire: cogny ma proprio alle 4 di mattina dovevi scrivermi gli auguri?????

“neanche si sente che è il compleanno della mamma”

“adesso passerà tutta la giornata al cellulare”

“ma tanto qui non prende (posto pericoloso eheheheh)”

“state tranquilli è pure scarico tra poco muore di morte naturale”

ecco, è iniziata così la domenica, con una super colazione all’aperto ma rigorosamente in pigiama, con la scoperta che Re Mida ha preso l’unico dolce che odio, (e relativi insulti di sua figlia….), con figlio piccolo che si prepara a grigliare verdure e carne, figlia grande studia privato, mio marito si stappa una birra e cerca di farne bere anche me (ma ho ancora il gusto del latte in bocca! ottimo, si mischiano da dio…..papà se vuoi ubriacare la mamma e approfittare di lei ricordati che ci siamo anche noi….).

è possibile divertirsi tanto solo con la propria famiglia? dalle risate che ci siamo fatti direi di si: mio marito non ci credeva fino all’ultimo, era convinto che per pranzo ci saremo visti arrivare la solita “accozzaglia” di amici (miei ovviamente , lui non ne ha). quando ha capito che saremo davvero stati da soli ne era veramente sorpreso….

nel dolce c’era scritto” 4 * anni ” perchè figlia grande è un genio della comunicazione

mi hanno regalato proprio quello che volevo, e ha fatto tutto da solo mio marito perchè mia figlia era occupata con le prove della commedia e la cosa la preoccupava tantissimo: non ho mai visto nessuno sgridare tanto un padre per un dolce sbagliato!!!

ho passato tutta la domenica rigorosamente all’ombra (ho imparato la lezione l’anno scorso!) leggendo un bellissimo libro che era tra i regali di mio marito, e si sa, regalare un libro a me è un azzardo tremendo, da gente che ama vivere pericolosamente

rientro pigro (nonostante i solleciti di figlio piccolo) e cena con kebab

abbiamo una nuova frase che si aggiungerà al nostro già nutrito lessico familiare: figlio piccolo ha messo un cartello fuori dalla sua stanza, dopo una baruffa cosmica con tutta la famiglia; nel suo intento voleva ovviamente scrivere una parolaccia, ma nella foga ( e nella sua beata ignoranza, 3 in italiano si vede….!!!) ha scritto NON ROMPETEMI I COGIOLI…….povero, l’abbiamo sfottuto per ore, lui voleva fare il duro e si è ritrovato dentro una farsa….figlia grande ha fotografato il cartello, a memoria futura di tanta ignoranza.(notare la correzione…ma non abbastanza!!!)

ma adesso questa parola è entrata nel lessico familiare, e per un bel pezzo se la sentirà nelle orecchie ahahahah