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eh va bene festeggiamo

non ho più festeggiato un compleanno dopo la disastrosa “non festa” dei 50 anni; proprio io che da quando ricordo ho considerato il giorno del mio compleanno il giorno migliore dell’anno, proprio io che andavo in giro con i cartelli “manca un mese al mio compleanno, volevo solo ricordarvelo”, proprio io che stressavo chiunque con la mia festa e pretendevo da tutti che fosse un giorno speciale….ehhh già proprio io non ho più festeggiato

ma le ragazze del club mi hanno chiesto di festeggiarlo insieme quest’anno e ho pensato che potevo anche farlo, magari una cosina piccola, tra di noi, non a casa che ho troppo da lavorare, andiamo in un posto, al mare c’è già troppa gente, in montagna fa ancora troppo freddo, mio marito suggerisce fiume et voilà, la festa comincia a prendere forma

ho chiamato l’esperta massima mondiale di feste, mia madre, e le ho posto il quesito: sono in un’area di sosta in camper, niente forno e frigo da camper, devo sfamare una ventina di persone o forse più tra sabato e domenica prossima, ok per il bbq ma mi serve anche altro. Non voglio passare il mio tempo a cucinare o preparare ma non ho tanto spazio in frigo, ci deve stare la carne e le bibite e il dolce, cosa mi consigli?

insomma la macchina della festa si è messa in moto e mi rendo conto di essere arrugginita, ma non ha importanza, questo rifiuto di festeggiare era una cosa strana per chi mi conosce da sempre e anche per me.

mio marito, noto asociale e contrario alle feste, ha solo il compito di occuparsi del vino, di portar via sedie e tavoli in più e di non rompere… ce la farà?

intanto io mi godo i preparativi e scruto il meteo sperando che non piova…

esperienza intensa, indimenticabile

la settimana scorsa il gruppo di camperisti di cui facciamo parte da un po’ di tempo, ha organizzato una gita alla Comunità di San Patrignano; ho aderito perchè sono una persona curiosa, ma le mie aspettative erano molto diverse da quello che si è rivelata, alla fine, l’esperienza

non mi aspettavo che fossero i ragazzi stessi ad accompagnarci in giro presso le varie strutture: a parte un’iniziale diffidenza da parte nostra, la gentilezza e disponibilità dei ragazzi ha trasformato velocemente il rapporto, e siamo entrati tutti in sintonia

abbiamo visto i vari reparti dove ci sono i telai, la falegnameria, dove fanno la carta da parati, dove fanno le borse, la tipografia, la cantina, l’allevamento delle mucche, la lavanderia; ogni volta venivamo accolti col sorriso e con disponibilità incredibile

abbiamo pranzato tutti insieme in una sala immensa, dove c’è un solo menù (unica variante quella vegetariana), e alla fine della giornata siamo andati tutti in un teatro per le domande finali

devo dire che il livello delle domande è stato imbarazzante: chi ha carichi pendenti? a che età avete cominciato a farvi? che reati avete commesso? come si è comportata la vostra famiglia? quando avete toccato il fondo?

i ragazzi hanno risposto a tutto, con evidente sofferenza, sopratutto nei confronti della famiglia, perchè disintossicarsi comprende anche capire il male che si è fatto alle persone che ci vogliono bene; ma anche parlare con noi fa parte del loro processo di guarigione, e lo hanno fatto con sincerità e disponibilità

non so spiegare bene cosa è successo ( e che a me manchino le parole è un fatto eccezionale) ma alla fine della giornata ci abbracciavamo tutti commossi e la sensazione che chi supera una cosa del genere sia comunque una persona speciale

una mia amica ha detto che lei era uscita diversa da come era entrata, e non lo so spiegare meglio di così

mi dispiace per la parte del gruppo che non ha partecipato, a volte i pregiudizi ci impediscono di fare esperienze importanti

Natale con chi vuoi

ogni tanto capita, litigo furiosamente con le mie sorelle o mia madre (di solito parte sempre dalla sorella di mezzo, miss perfettina) e chiudo i rapporti per un bel pezzo

è capitato altre due volte, e non le ho più sentite per circa due anni; la vecchiaia mi ha insegnato che più lo strappo è grande e più fai fatica a ricucirlo e quindi stavolta manterrò un rapporto cordiale ma assolutamente freddo

ma la prima conseguenza è che quest’anno partiamo prima per le vacanze e salto il natale con i tuoi, e se tutto va bene il 22 saremo in viaggio verso un posto caldo, presumibilmente al sud della Spagna ( ma mio marito fa a tempo a cambiare idea cento volte, ieri sera ha detto che si informa sui traghetti per la Grecia…ma fa caldo adesso in Grecia? non credo proprio)

ci siamo sentiti un po’ genitori demmerda nei confronti dei figli, da quando sono nati abbiamo sempre passato il natale insieme e ultimamente (insomma, da quando sono maggiorenni, quindi un bel po’) il via libera era dato la mattina del 25; la vigilia con mia madre e le mie sorelle, la mattina dopo colazione, scartamento regali e via! ci si vede alla befana

quest’anno invece, cena aziendale e poi via, se mio marito non beve nulla potremo partire anche la sera stessa

sono giorni intensi dove le cose da fare si materializzano in ogni minuto, si chiude un problema e ne mancano altri cento, ma poi alla fine tutto diventa poco importante, l’unica cosa che conta è salire nel camper e partire

una buona fine e un buon inizio a tutti, e che l’anno prossimo porti un po’ di serenità per tutti

baci baci

bisogna festeggiare!

una caratteristica della mia famiglia è che ogni occasione è buona per festeggiare; un compleanno, un anniversario, un voto, un lavoro preso, un lavoro finito, qualsiasi cosa, mia madre diceva sempre la fatidica frase: bisogna festeggiare!

una caratteristica della famiglia di mio marito è che nessuna occasione è buona per festeggiare; non un compleanno, esame o lavoro andato bene, niente.

così in famiglia nostra abbiamo sempre oscillato su questi due atteggiamenti: io che festeggerei ovunque e qualsiasi cosa (bisogna ringraziare il fato, gli dei, il destino che questa cosa è andata bene, altrimenti le cose vanno male….!!) e mio marito che, forte del suo pessimismo cosmico che a Leopardi gli fa un baffo, non festeggia mai nulla perchè è come sfidare la vita, (ecco vedi vita come sono felice? )

ma da quando figlio piccolo ha cominciato ad occuparsi di commerciale i risultati sono stati un crescendo di preventivi, che poi sono diventati ordini: io ho detto, il primo euro fatturato si va a festeggiare, ma avendo a che fare con mio marito e mio figlio questi euro sono diventati molti ma non si parlava di festeggiare

allora ho chiamato i rinforzi, mia figlia e la ragazza del figlio, ci siamo organizzate e siamo usciti al “susciaro” venerdi sera; figlio piccolo visibilmente felice di essere festeggiato, anche se il suo essere schivo non gli permette mai di rilassarsi in queste situazioni

“un bel brindisi a te che tra poco ci manterrai tutti e io e papà ce ne potremo andar via in camper per il resto della vita”

oddio, sono diventata mia suocera

dai che ce la facciamo

anche per quest’anno abbiamo dato: sono in ufficio a fare le ultime cose ( mi sono tenuta il cappotto come a dire “sto qui solo due minuti e sono già passate due ore….”) poi esco a fare un po’ di spesa, a comprare il regalo a mio marito e alla fidanzata di mio figlio, passo in colonia felina che è il mio turno, e filo a casa a prepararmi per la cena sociale; quest’anno pensavamo di non farla, ma i dipendenti ci hanno fatto sapere che loro almeno una pizza se la sarebbero fatti comunque, e allora ho organizzato velocemente l’ennesima cena del periodo

domani devo sistemare casa, soprattutto la camera di mia figlia, diventata la discarica di vestiti di tutti e il bagno che divide con suo fratello, fonte di discordie da quando sono piccoli; poi devo fare il pasticcio per la cena di natale, dopo aver passato 3 giorni a fare il ragù e nel frattempo devo caricare il camper, che per ora è pieno di sacchetti buttati a casaccio ovunque, come se ci fosse esplosa una bomba

solo i miei 27 libri delle vacanze sono ben riposti da giorni, comincio sempre dalle cose importanti…

venerdi sera cena con la mia famiglia, sabato mattina colazione con i ragazzi e forse, io non sarei tanto del’idea perchè i parenti di mio marito sono tutti no vax, salto a salutare la perfida suocera…. e poi finalmente salirò in camper, dopo aver fatto sistemare i cani in camper e via, verso la sicilia, prima che Zaia ci ripensi e ci chiuda dentro al veneto

so già che quando chiuderò la portiera il mio cuore farà un pofff, e saranno tutte le fatiche di quest’anno che prenderanno il largo.

ma chi non ha un camper come fa?

buone feste a tutti, ci ritroviamo qui a gennaio

il ritmo del Natale

è iniziato Dicembre e io come ogni anno mi sorprendo a fare luuuuunghi respiri, in continuazione

tutto intorno parla di gioia e felicità, di copertine sulle gambe, la meraviglia di ritrovarsi a tavola, i regali da scambiarsi; quello che vedo io è una lunga corsa ad ostacoli fino al 24, quando finalmente ci sarà il cenone a casa di mia mamma o di mia sorella. Avevo proposto casa mia, dove ho una sala grande come tutta la casa di mia madre, ma mi è stato risposto che nessuno ha voglia di fare i 30 km per andare e tornare; nessuno si è posto il problema che i km li devo fare io i miei figli con i rispettivi morosi, ma sinceramente la cosa non mi disturba, preferisco di gran lunga andare da loro, salutare a mezzanotte, aspettare la mattina del 25, abbracciare i miei figli e mettere in moto il camper, destinazione Sicilia

ma prima delle vacanze ci saranno queste due settimane che vedo nel calendario e che mi angosciano come poco: trasporti che non si trovano, materia prima che non arriva, clienti impazziti per le consegne, animali da sistemare, casa da pulire, camper da preparare, visite mediche da fare, cene sociali e di amici, conti da saldare, soldi che non bastano mai, problemi da risolvere (siamo senza riscaldamento sia in casa che in azienda, tanto per dire) che renderanno frenetiche e assurde queste due settimane

è come il suono del tamburo, che comincia con un ritmo e man mano che si avvicina Natale batte sempre più forte fino a diventare un ritmo impazzito, che spazza via tutta la magia e la voglia di fare le cose bene: l’importante è solo di sopravvivere a queste due settimane, per respirare poi durante le vacanze

e ogni anno è peggio, sembra impossibile

chi mi nomina di nuovo la magia del natale si becca un cartone in faccia

non riesco più a far finta di nulla

venerdì sera, partenza col camper per il Friuli: abbiamo appuntamento a Spilimbergo con una coppia d’amici per un lungo fine settimana di chiacchiere, passeggiate, burraco e spritz

ho il frigo pieno ma quando mio marito, appena fuori dal paesello, si accorge che c’è il camion dei “panini onti” (un tipico panino veneto con salsiccia, peperoni cipolla e salse varie) torna indietro per cenare

scendo io, come al solito, e davanti al camioncino c’è un gattino bianco che sta letteralmente divorando un hamburgher; il cuoco mi dice che glielo ha ordinato e lui lo ha servito…!!!! poi mi dice che lo trova sempre lì, e lo sfama, ma ha sempre una fame del diavolo.

mi avvicino e si fa accarezzare, è dolcissimo, tutto bianco con una spruzzatina sulla testa di nero.

ragiono velocemente: stiamo partendo per le ferie, prenderlo per portarlo a casa è impossibile: in camper ho i due cani, non ho un trasportino con me e dopo che sono via chi se ne occupa?

risalgo in camper con i miei panini, ma appena ripartiti avverto il gruppo di volontarie: molte sono via per la festa, altre impegnate, ma una, fuori a cena, mi dice che appena finito va a vedere se lo trova

dopo un po’ di ore arriva il messaggio: gattino recuperato, è una femmina, ha la pancia che scoppia speriamo siano vermi e non cuccioli….è dolcissima, domattina la svermino e la spulcio, poi le troviamo una casa

sapere che per questa gattina quella sera la vita è cambiata mi riempie di soddisfazione; lo so benissimo, mio marito me lo ripete ogni volta, che per ogni vita che salvi ce ne sono migliaia che non ce la fanno, ma allora che si dovrebbe fare? per questa micetta fa la differenza, e tanto mi basta

cazzona forever

ci sono giorni che sai che rimarranno indelebili nella tua memoria: la laurea, il matrimonio, la nascita dei tuoi figli, e mi sa che lo scorso fine settimana sarà uno di quei giorni

è andato tutto bene, anzi meglio, il tempo è stato meraviglioso, siamo stati in maglietta a maniche corte, il posto si è rivelato ancora meglio del previsto perchè gli appartamenti erano veramente carini e curati e c’era anche la colazione inclusa; la cena, che all’inizio mi aveva lasciato qualche perplessità, si è rivelata abbondante, buona e d’effetto.

mia madre era oltre la felicità

continuava a guardarsi intorno, guardare noi, e diceva sottovoce: nemmeno se provavo ad immaginarla mi veniva fuori una cosa così bella; non sono felice, sono estasiata

abbiamo fatto tante chiacchiere, tante coccole ai miei cani che finalmente hanno conosciuto la loro sorella umana, un po’ di passeggiate nel verde e un pic nic memorabile, con torte salate e sarde in saor ( mia madre non ha il senso del panino col prosciutto!), abbiamo fatto una montagna di foto

c’è stata un’unica nota che ha cercato di infastidirmi ma a cui non ho dato peso, visto l’allenamento ormai che dura mezzo secolo: il continuo sfottò da parte di sorelle, cognati e madre sul fatto che io, che sono una cazzona di proporzioni stratosferiche, alla fine sia riuscita ad organizzarle una cosa così ben fatta

le mie sorelle si sono lamentate dei miei vocali, messaggi e telefonate,necessari per prendere un mucchio di decisioni e a cui loro non rispondevano mai, salvo poi cadere dal pero di fronte a decisioni prese da sola.

per fortuna sono dotata di una robusta autostima che mi permette di non prendermela troppo, però mi piacerebbe che qualcuno avesse l’onestà intellettuale di capire che la quindicenne straffottente e cazzona ormai non esiste più da un pezzo, o almeno, si è trasformata, e forse l’adulta che sono oggi non è come loro perchè ha conservato molto della cazzona che era.

a che ora il bramito del cervo?

un paio d’anni fa con una mia cara amica abbiamo fatto un’escursione al Cansiglio: la gita prevedeva cena in baita (fatto!) passeggiata a vedere i villaggi cimbri (fatto!) e alzataccia alle 5 di mattina per sentire il bramito del cervo ( ma siamo fuori di testa???)

il resto del gruppo si è alzato presto, ha camminato per un’ora in mezzo al bosco, è rimasto accovacciato nell’erba umida per un’altra ora in silenzio e non ha visto ne’ sentito nulla. Quando sono tornati, intirizziti e delusi, noi stavamo facendo colazione ancora in pigiamo

poi la settimana dopo siamo stati a san martino di castrozza e siamo stati svegliati cento volte dai cervi che bramivano tutta la notte….giusta punizione per non esserci svegliati presto la settimana prima?

comunque questa domenica siamo andati di nuovo al Cansiglio, soli soletti perchè i nostri compagni di viaggio avevano un altro impegno, e abbiamo risentito quel verso tipico dei cervi in amore; i cani si guardavano intorno perplessi, la notte era scurissima appena fuori dell’area di sosta, e questo bramito nella notte era effettivamente inquietante

passeggiata nel bosco, letture al sole, domenica molto pigra nonostante la bella giornata e il posto

una coppia passa e mi chiede: scusi signora, a che ora c’è il bramito del cervo? e dove possiamo vederlo?

non so proprio cosa si aspettavano, magari uno spettacolo in stile disney

sono stata tentata di dirgli di svegliarsi all’alba

è più facile organizzare il G8 (ma ce la farò!)

mia madre quest’anno fa i mitici 80; noi figlie ce lo dimentichiamo spesso perchè è molto lontana da essere la tenera vecchietta che dovrebbe essere, è invece la solita sciagurata che prende la sua scassatissima macchina e va in montagna a cercare funghi. Senza dirlo a nessuno. Dimenticando il telefono a casa. Insomma…è sempre lei

le mie sorelle lanciano l’idea: perchè non ci organizziamo di andare tutti insieme in un agriturismo e poi stiamo lì il fine settimana? Bella idea no? Ecco Emily, pensaci tu

sembrrrrrrrra semplice!

ci serve un posto abbastanza vicino a tutti (noi dal Padova, una sorella da Bergamo, figlia grande da Trento) che abbia stanze e appartamenti, che abbia la possibilità di tenere il camper e i nostri due cani, che abbia il ristorante e che ci sia un’escursione non troppo faticosa, da fare nelle vicinanze per domenica

ah, e che non costi un rene

telefonate su telefonate (no, non potete portare cani, no, per quella data è tutto occupato, no per quella data siamo chiusi per ferie, no, i camper non li teniamo, no, non ci sono escursioni da fare…….aaaaaahhhhhgggggg!!!!!) e per fortuna che ho tanti amici che, interpellati, stanno facendo la loro parte con suggerimenti interessanti

anni fa sono riuscita ad organizzare una gita tra donne alle terme di Catez; mia sorella era appena stata operata di cancro e io volevo passare del tempo con lei e così siamo partite con la mia auto stracarica di borse, mia madre, le mie sorelle e mia figlia:ci siamo divertite un mondo, abbiamo riso tanto e speravo di replicarla dopo poco ma non l’abbiamo più fatto

stavolta l’asticella si alza, ma tanto poi sarà un successo ( per fortuna che l’autostima non mi manca!)