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eh va bene festeggiamo

non ho più festeggiato un compleanno dopo la disastrosa “non festa” dei 50 anni; proprio io che da quando ricordo ho considerato il giorno del mio compleanno il giorno migliore dell’anno, proprio io che andavo in giro con i cartelli “manca un mese al mio compleanno, volevo solo ricordarvelo”, proprio io che stressavo chiunque con la mia festa e pretendevo da tutti che fosse un giorno speciale….ehhh già proprio io non ho più festeggiato

ma le ragazze del club mi hanno chiesto di festeggiarlo insieme quest’anno e ho pensato che potevo anche farlo, magari una cosina piccola, tra di noi, non a casa che ho troppo da lavorare, andiamo in un posto, al mare c’è già troppa gente, in montagna fa ancora troppo freddo, mio marito suggerisce fiume et voilà, la festa comincia a prendere forma

ho chiamato l’esperta massima mondiale di feste, mia madre, e le ho posto il quesito: sono in un’area di sosta in camper, niente forno e frigo da camper, devo sfamare una ventina di persone o forse più tra sabato e domenica prossima, ok per il bbq ma mi serve anche altro. Non voglio passare il mio tempo a cucinare o preparare ma non ho tanto spazio in frigo, ci deve stare la carne e le bibite e il dolce, cosa mi consigli?

insomma la macchina della festa si è messa in moto e mi rendo conto di essere arrugginita, ma non ha importanza, questo rifiuto di festeggiare era una cosa strana per chi mi conosce da sempre e anche per me.

mio marito, noto asociale e contrario alle feste, ha solo il compito di occuparsi del vino, di portar via sedie e tavoli in più e di non rompere… ce la farà?

intanto io mi godo i preparativi e scruto il meteo sperando che non piova…

reset completo (madre santa che fatica!)

ritorno sotto la neve al paesello; dopo 15 giorni di Sicilia a 26° rimettersi il pile e i calzettoni pesanti è stato un trauma non da poco

la partenza è stata delirante come mi aspettavo; ad un certo punto mio marito ha detto la magica frase di ogni partenza che segna la fine dei giri dentro e fori dalla casa al camper: basta, adesso si parte. Quello che manca lo compriamo….

ci abbiamo messo una vita ad arrivare, perchè l’età avanza e che ne dica mio marito le tirate dove guida per 1200 km sono finite, un po’ perchè avevamo i cani da “far sgambare” (cioè da far uscire in aiuole puzzolenti e sporche dell’autostrada, con pioggia e vento…), insomma finalmente siamo arrivati in sicilia sotto un sole meraviglioso

ci siamo incontrati in un’area sosta ai giardini naxos con degli amici che non conoscevamo molto bene e sono sicura, ora che li conosco, che anche loro erano perplessi di questa combinazione: ci siamo conosciuti come amici comuni di una persona che col tempo, si è rivelata infantile e stupida, quindi le premesse non erano un gran chè

se poi ci si aggiunge che dopo un giorno dall’arrivo questo comune “amico” lo abbiamo trovato all’area di sosta (ma non aveva sbandierato su facebook che andava a napoli????)…. insomma, come partenza non è stato un granchè!!!!

ma poi abbiamo preso il ritmo: sosta in aree vicino alla spiaggia, passeggiata di mattina (in maniche corte!!!!) con i cani, poi li mettevamo in camper e via con lo scooter a visitare

mio marito, quello che mi prendeva in giro perchè usavo il baby control per i figli appena nati, ha comprato una telecamera per vedere i cani in camper….!!!! comunque l’unica cosa che vedeva erano loro due che se la dormivano

cibo buono, sole, mare, amici, chiese, musei, monasteri, viette, palazzi, vino, dolci…un mix meraviglioso queste vacanze; sono riuscita a vedere anche alcuni amici siciliani che non vedevo da un paio d’anni e persino le volontarie a Matera che 5 mesi fa mi hanno dato i cani: loro le hanno riconosciute e sono state lacrime da parte di tutti

orari di sveglia, sonno, pranzi e cene completamente sballati, abbiamo smesso di parlare di lavoro e abbiamo ricominciato a parlare di sogni e futuro

la tragedia è stata lunedi…mi sono seduta davanti al pc e mi sono detta: ma che devo fare oggi???

ussignur, durissima rientrare nei ranghi dopo un reset completo

ci mancava solo la litigata (per fortuna siamo amici davvero)

sabato e domenica rose, suo marito e sua figlia hanno preso il camper e sono venuti da me. era una gita programmata da tempo, rimandata a luglio, ma finalmente siamo riusciti ad organizzarla.

il tempo è stato splendido, abbiamo fatto un bel giro nella grande città (e io sono sempre molto orgogliosa della mia città natia) e il giorno dopo invece giro al paesello (e qui mio marito si muoveva decisamente più a suo agio)

sono stata tanto felice. a volte ci si dimentica di quanto si sta bene quando si sta in compagnia di persone che stimi. suo marito mi ha anche insegnato a fare un caffè decente e sembra che ci siamo, forse ho capito come fare per non fare la solita cicoria

non ci siamo fatti mancare niente, neanche una bella azzuffatina tra me e mio marito; ero imbarazzata e avrei voluto sprofondare, ma almeno quando parlerò a rose dell’atteggiamento di re Mida di fronte alle cavolate del figlio, avrà ben presente la scena di sabato sera.

certo che sarebbe bello vivere più vicine

casalinghedicacca

passeggiata serale con Amichetta; si finisce sempre per parlare di quello che ognuno ha sullo stomaco, io di crisi, lei della sua gestione familiare.

per molti anni suo malgrado è rimasta a casa ad occuparsi della sua numerosa famiglia: l’anno scorso, anche perchè avevano licenziato il marito, è riuscita a trovare due lavori, uno al mattino e uno al pomeriggio: dunque è passata repentinamente da casalinga a donna lavoratrice fuori casa. chiunque capisce che è necessario riorganizzare compiti e lavori domestici, tutti tranne il marito ovviamente e di questo continua a lamentarsi.

da fuori è facile vedere la soluzione dei problemi: prenditi una donna che ti aiuti, distribuisci compiti ai figli e al marito, lascia stare qualcosa che non è indispensabile.

già, da fuori, perchè qualunque consiglio cade nel vuoto nel delirio di riuscire a moltiplicare energie e tempo e mantenere lo stesso livello di prima.

il risultato è che è furibonda, col marito e con i figli, ma soprattutto con se stessa perchè capisce che non è capace di uscire da questa situazione, che la vede al sabato sobbarcarsi decine di incombenze casalinghe mentre il marito è seduto davanti alla televisione. se arriva a casa alle 8 di sera perchè ha un impegno li trova tutti seduti che mangiano grissini, in attesa che qualcuno gli riempia il piatto

ma poi ripenso alla mia storia e a quanto tempo ci ho messo a trovare un equilibrio tra lavoro fuori e dentro casa, tra incombenze mie e dei ragazzi, a trovare un compromesso col disordine e la pulizia….allora penso che sia un problema delle donne, che si tirano dietro i soliti sensi di colpa per non riuscire ad essere wonder woman

a reti unificate

sono una che armeggia ancora col telecomando sbagliato e non ha ancora capito come inserire una lista nel cellulare; però da quando oramai quasi 10 anni ho scoperto internet l’ho trovato meraviglioso.

correva l’anno 2003, mi ero rotta per la centesima volta la caviglia ed ero bloccata a casa: normalmente alla sera uscivo quasi sempre per partecipare a vari corsi, o le prove di teatro, oppure le riunioni di volontariato: rimanere forzatamente a casa mi faceva diventare noiosa e insopportabile.

una sera Re Mida arriva a casa con un pc, me lo collega e dice:”toh, parla col mondo e lasciami vivere”

non sapeva che poi ci avrei preso mano, anche troppo con la chat di licos, rischiando la separazione un paio di volte

ma poi ho scoperto il blog

e la possibilità di incontrare, discutere, conoscere, apprezzare persone lontanissime dal mio ambiente sociale, dalla mia realtà quotidiana, diverse per formazione, cultura, passato. Io amo le differenze, le cerco, mi attirano più delle somiglianze; e questo blog è come la borsa di mary poppins, ne esce sempre qualcosa di buono

ecco perchè partecipo a questa iniziativa, la prima volta in assoluto che aderisco, chi mi conosce bene lo sa.

perchè essere diversi, pensarla in modi diversi, agire in modo diverso è una ricchezza che non dobbiamo mai trascurare e odio le polemiche che nascono qui, perchè mi piacerebbe che almeno qui si potesse avere il rispetto delle opinioni altrui. rispetto che non significa accettare tutto, ovviamente, ma non attaccare meschinamente chi non la pensa come te.

tutta la polemica di questi giorni la trovo semplicemente stupida, attaccando le persone sul piano personale, persone che non si conoscono minimamente, altrimenti ci si renderebbe conto di quanto siano accuse ridicole. Le liste dei peccatori sono una cosa abominevole, vergognosa, sa di cose già viste in sistemi totalitari, è forse troppo chiedere di avere rispetto delle opinioni degli altri?

e prendiamoci un po’ meno sul serio….

perchè ce lo ha chiesto il prof

finalmente sabato siamo andate in scena: alla mattina per gli studenti, al pomeriggio per parenti e amici. ussignur che stress, però ci siamo divertite da pazzi.

figlia grande è stata grande: mai un momento di panico, sempre sorridente, armata di telecamera per filmare il dietro le quinte ma senza mollare  suo figlio Paul, alias la sua macchinetta fotografica. (Paul dei Beatles of course!)

un po’ di incertezze nei rusteghi, ma poi il gran finale con le baruffe!

a ripensarci è stata proprio una cosa incredibile: quando si mette in piedi una cosa del genere ci sono mille cose da decidere: il palco, la sala, la scenografia, le luci, la musica, i costumi, gli oggetti di scena, gli inviti,i movimenti, l’intonazione….insomma sembra che ci sia solo da imparare a memoria la parte e invece c’è da decidere in continuazione….!!!

e poi il gruppo: noi non ci siamo più viste dall’esame di maturità: qualcuna è rimasta amica, ma n trent’anni non abbiamo mai fatto nemmeno una cena di classe: è bastata una pizza e dopo 5 minuti avevamo ripreso da dove avevamo lasciato. Le stesse prese in giro, gli stessi siparietti: figlio piccolo mi dice stupito: “ma quanto vi pigliate in giro!” certamente per lui è strano vedermi sfottere così allegramente da perfette sconosciute,  le amicizie che ho ora hanno una dose di formalità che è impossibile da superare. ma quelle della scuola no: abbiamo affrontato insieme tanti anni di scuola, hai fatto magre figure e colossali figuracce….puoi essere diventata chissachì ma per loro sei sempre quella. 

insomma è andata, è finita. non passerò più tutti i sabati a provare, non passerò più ore a scrivere mail e sms per organizzare tutto il da farsi: devo solo riportare indietro quell’orrido vestito tutto trine e merletti col sederone posticcio (manco ce ne fosse bisogno….)

una cosa mi fa ancora ridere se ci penso: ogni tre secondi qualcuna di noi, durante le prove o la recita, diceva :”ma chi cavolo me l’ha fatto fare????” e la risposta che ci davamo in continuazione era “perchè ce lo ha chiesto il prof!”: ecco, perchè un’altra cosa straordinaria di questa storia è che sembra la solita storia di donne, che quando si organizzano fanno cose incredibili, ma stavolta è anche e soprattutto una storia di grandi uomini: il preside che si è preso la responsabilità di farci recitare con tutte le rogne, gli annessi e connessi ( e ci ha dato pure un contributo in soldi!!!!) e poi del nostro prof di italiano, che è stato per noi una di quelle persone che tutti doverebbero avere la fortuna di incontrare nella vita

ma ti mancava solo questa

mi sono accorta che ormai ci siamo, la data fatidica si avvicina: io devo ancora imparare la parte, trovarmi tutti i vestiti e trovare il coraggio di farlo, bazzeccole insomma.

eggià, perchè mi sono dimenticata di raccontare questa cosa bellissima che è partita una sera caldissima d’estate e si concluderà ai primi di maggio di quest’anno. veramente l’inizio è il 29 aprile del 1982, data in cui una classe delle superiori mette in scena pezzi di alcune commedie del goldoni, del ruzante, di machiavelli, dell’ariosto.

un branco di galline di 17 anni, direbbe qualcuno…beh, 30 anni dopo le cose non sono cambiate tanto, eheheheheh

ci ha riunito il nostro prof una sera di luglio: io avevo perso i contatti praticamente con tutte, quindi è stata un’emozione fortissima rivedere le compagne; qualcuna non c’è più, qualcuna si è trasferita, molte sposate con figli, quasi tutte lavorano, ma la cosa che mi ha fatto sorridere è stata che nel giro di pochi minuti si sono ricreati gli stessi siparietti di 30 anni fa.

insomma il prof lancia l’idea, rimettere in scena lo stesso spettacolo di 30 anni fa: come mi immaginavo ci sono quelle che accampano scuse, quelle che si defilano subito, quelle che partono in quarta nonostante siano andate ad abitare e 300 km da qui (della serie volere è potere)

ci si organizza, subito ci si rende conto che non si può mettere in scena tutto perchè mancano “attrici”, e così io e una mia amica cooptiamo le rispettive figli e sblang! cacciate a forza nello spettacolo: figlia grande fa la parte che facevo io 30 anni fa, le si addice di più visto che fa la ragazzina da marito. a me la parte della matrona, che fu di lina volonghi, devo solo impostare la modalità accento ciosoto e poi è fatta.

adesso le prove si fanno pressanti, ci troviamo tutti i sabato mattina tutte insieme col prof che ogni tanto tuona con un “SILENZIO!!!!!!!” ma dopo due minuti riprende il chiacchericcio e la ridarola. poi ci sono le prove infrasettimanali, io ho due parti in due commedie diverse, comincio a dare i numeri, non ho ancora capito come mi devo vestire

insomma, questa cosa non la racconto molto in giro, perchè quando la dico mi dicono sempre, ma davvero sempre, la stessa frase: ” ma ti mancava solo questa????”, eccerto che mi mancava, perchè nella vita voglio fare soprattutto quello che mi piace eheheheh

la misura della felicità

quando mi organizzo per partire per una vacanza, l’ho scritto spesso anche qui, la cosa principale che faccio è caricare una montagna di libri: saccheggio due biblioteche, i libri che mi hanno regalato, qualche vecchio classico da rispolverare….poi viene il resto, la biancheria, la spesa, le cartine.(forse, se mi ricordo ehehehe)

ora di cena

“e per questa vacanza mamma, hai già fatto il giro delle biblioteche?”

“uhm…..veramente no, per questa vacanza di pasqua non ho caricato niente.”

tre facce mi guardano perplesse. Re Mida è il primo a capire perchè vedo il disappunto disegnarsi sulla faccia.

sarai uno stress per tutti, sarai talmente logorroica e ciarliera che si guarderanno bene di fare altre vacanze con noi”

lo dice a mezza bocca, si vede che gli da fastidio

eggià, perchè questa pasqua, la passo con la famiglia di agrimonia e di roseword, in val d’aosta. Sono così felice di questa cosa che ho quasi paura, non si sa mai che qualcosa mandi tutto all’aria….in questi giorni c’è stato un fitto scambio di mail sul tema “quanto maiale? posso mettere i funghi nel ragù? chi è allergico a cosa? posso portare via solo vestiti da cialtrona? (questa è mia) chi porta il vino? chi la griglia?” in un crescendo di risate che mi è sembrato di tornare adolescente quando abbiamo programmato la nostra prima vacanza da soli in grecia

insomma si parte. domattina cane in canile, rapida spesa, ritiro la carne nell’azienda agricola, carico le ultime cose,….ma niente libri, voglio ubriacarmi di ciacole. tre giorni con le mie amiche, la mia misura della felicità

p.s. buone vacanze a tutti, a chi sta a casa e chi parte: è prevista pioggia, ma come diceva mio papà, se vado a lavorare quando piove, vado anche a divertirmi!!!!!

gli uomini a disposizione

serata fra donne anche se non è la festa delle donne.

silvia racconta le sue dis-avventure sentimentali: dopo due matrimoni assurdi, violenti, con due uomini che l’hanno trattata malissimo, dice di credere ancora che da qualche parte c’è un principe azzurro per lei.

io sorvolo sull’espressione “principe azzurro”….sarà che non ne ho mai trovato uno, sarà che mio padre, quando mi raccontava le favole, finiva sempre con” e finì in tragedia, perchè il principe e la principessa si sposarono…..”. Deve essere per quello che il principe mi sta antipatico…..

“il problema degli uomini single tra i 40 e i 50 è che ormai, si dividono in due categorie: o sono DELUSI,  hanno esperienze traumatiche alle spalle, dicono, e quindi non vogliono impegnarsi e l’unca cosa che cercano è un po’ di compagnia e un po’ di sesso, o I GIOVANI A TUTTI I COSTI quelli che hanno paura di morire e vogliono stare solo con ragazze giovani. I primi non si rendono conto che non impegnandosi a loro volta le donne non si sentono impegnate con loro e quando trovano qualcosa di meglio se ne vanno, così possono di nuovo dire che sono delusi dalla vita, i secondi non si rendono conto che con la giovane hanno poco in comune e questo li fa sentire ancora più vecchi”

“io non credo che la situazione sia così disastrosa”

“sei sicura emily? pensa a qualche uomo single che conosci e dimmi se non rientra in queste due categorie.

penso a Renzo, imprenditore di 50 anni, che ha lasciato la moglie e i figli per mettersi con un’amica del figlio: alle prime difficoltà dell’azienda la ragazza lo ha lasciato. Oppure a Piero, che è stato lasciato dalla moglie perchè lui non c’era mai a casa e ora ha la ragazza col nome del giorno, cioè ha stabilito un giorno per ragazza diversa. quando è stato ricoverato in ospedale per una colica però. non è venuta nessuna di queste a trovarlo.

forse ha ragione lei, o forse no.

comunque è rimasta colpita da Re Mida, mi ha detto che era da tanto che non vedeva un uomo nel vero senso della parola. ahhhhh benon, se sapesse….però mi ha fatto piacere

del lavoro, dell’articolo 18, dei diritti di tutti

fuori dal super incontro antonia: ci conosciamo da tempo, e lavora da un mio amico: è il suo braccio destro da quasi vent’anni. qualche anno fa ha trovato l’amore e dopo parecchi tentativi è rimasta incinta: il preziosissimo pancino è stato messo a riposo per tutto l’anno e l’anno seguente perchè le spetta. E’ rientrata chiedendo una specie di part time verticale che si adatta perfettamente alle esigenze di sua madre che le tiene il piccolo ma immagino che bello sia stato in azienda.

a tutte queste assenze hanno sopperito chiamando un’altra ragazza con contratto a termine; in breve tempo questa sostituta si è inserita perfettamente e ha potuto portare in azienda altre competenze importanti, tanto che il titolare ha potuto fare a meno di vari consulenti. questa ragazza è intelligente, competente,  simpatica, gentile.

ma antonia torna e pretende di riprendere da dove ha lasciato quasi due anni prima: ne nascono discussioni, che si trasformano in disservizi per i clienti. il clima si fa rovente, il titolare deve continuamente intervenire. Il ruolo che antonia aveva prima non c’è più e onestamente non si sa più dove metterla. antonia è spesso assente per tutte le problematiche, (vere o no) del bambino, che deve farsene carico lei perchè suo marito è un padroncino, se non corre nessuno lo paga…. lei invece ha diritto di prendersi permessi. ma è faticoso far funzionare un ufficio quando una persona che vuole un ruolo chiave continua ad assentarsi. le propongono un ruolo che lei giudica “inaccettabile” (con lo stipendio di prima però….) e minaccia di andarsene. Il titolare le dice ok, firma e licenziati.

sono passati due mesi e lei è incaxxata come il primo giorno: in pochi minuti si mette a gridare raccontandomi l’affronto che ha subito: mi dice che non l’hanno ancora sostituita e si immagina che presto le chiederanno strisciando di tornare, ma dopo tutto questo tempo comincia a capire che questo non accadrà mai e allora ripiega nel “gli faccio causa, gli metto in ginocchio l’azienda, licenziare una come me, dopo vent’anni di servizio ineccepibile, gli faccio sputare sangue

non so come finirà, in fin dei conti se ne è andata lei. dice che il sindacato le da ragione, è in una botte di ferro. non so davvero. il titolare dice che piuttosto di riassumerla chiude.

ma ci sarà davvero un nuovo modo di intendere il lavoro dipendente? articolo 18 a parte, credo che sia la mentalità da cambiare. la vedo durissima