ieri mattina mi arriva una foto da figlio piccolo, c’è suo padre seduto sotto uno dei pini dell’azienda su una panchina, e sta parlando con un vecchietto che non conosco
“chi è? Non lo conosco”
“ah nemmeno lui”
ok penso, qui il caldo fa male a tutti
invece poi a pranzo mi raccontano che mio figlio vede questo signore che, in ciabatte, si aggira per l’azienda.
gli corre incontro e lo ferma, gli dice che dentro non si può stare, ma appena gli parla capisce che non è tanto centrato e quindi si precipita a chiamare la ragazza dell’amministrazione che è la nostra responsabile del pronto soccorso
lei capisce subito che si è perso, e chiama l’ospedale
ma bisogna trattenerlo lì ed aspettare l’arrivo dell’autoambulanza, e così mio marito prende una panchina e la mette sotto l’albero e lo invita a chiacchierare
“ma scusa, di cosa avete parlato?”
“ma di niente e di tutto. Quando si fermava bastava fargli una domanda qualsiasi e ricominciava a parlare a vanvera, l’importante era trattenerlo lì, ma ad un certo punto voleva andarsene, si è alzato e io non sapevo più che fare , ma in quel momento è arrivata l’autoambulanza. Poi è arrivata anche la moglie, si vergognava tanto poverina, ha detto che era scappato stamattina e che lo stavano cercando tutti. Ma cosa c’è da vergognarsi, la malattia mentale è come le altre, mica ci si vergogna di avere il cancro”
“ma quanto tempo sei rimasto con lui?”
“almeno 40 minuti…”
“quindi tu, che non hai tempo per nessuno e non ti interessa nessuno, hai trovato l’empatia per perdere 40 minuti con un vecchietto sconosciuto?”
a volte mio marito mi sorprende proprio
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