chi mi conosce sa che sono appassionata di storia, e che per oltre 40 anni ho letto praticamente tutto quello che riguardava la seconda guerra mondiale. Mi ha sempre lasciato interdetta l’atteggiamento del resto del mondo quando Hitler ha cominciato la sua aggressione nei confronti degli stati limitrofi; le altre potenze parlamentano, chiedono tregue, discutono, prendono tempo, e nel frattempo lui si mangia una nazione dietro l’altra.
quando Putin ha cominciato la sua guerra e il resto del mondo ha cominciato con la diplomazia, le marce, i digiuni, le preghiere, gli appelli, le richieste di tregua, i corridoi umanitari, le sanzioni economiche, gli aiuti alla popolazione, ho pensato la stessa cosa: non servirà a nulla, lui continuerà a fare quello che ha deciso, lo fermerà solo una forza violenta pari alla sua. Il problema è che stavolta non si parla di bombe, carri armati e aerei, ma di atomica e non c’è un posto dove si può scappare
con questo pensiero che attorciglia lo stomaco mi alzo ogni mattina e faccio quello che ho sempre fatto, litigo con i fornitori che mi alzano il costo delle materie prime di ordini fatti 15 giorni fa, mi arrabbio con i trasportatori che hanno raddoppiato i costi dei trasporti, faccio da cuscinetto tra figlio piccolo che porta a casa ordini come se non ci fosse un domani e mio marito che frena tutto, chiede tempo e va in confusione per tutto.
nel frattempo mi preparo ad accogliere un carico di gatti dall’ucraina; la gente è scappata con gli animali ma molti li hanno abbandonati dentro ai trasportini e i volontari li raccolgono ovunque; allora abbiamo organizzato un bilico di materiale per i rifugi che non abbandonano gli animali e ce ne portiamo via un po’: una goccia in mezzo al mare, non credo che cambierà le cose, ma almeno mi sento più utile piuttosto di fare digiuni, pregare e manifestare
Io penso che ci vuole questo e quello . . .
Il mondo è sottosopra, dopo il Covid questo . . .
Ogni giorno ascolto Tg e leggo giornali, ogni giorno telefono alla mia amica ucraina che ha il pensiero là, e qua, un trasloco in corso, due bambine/ragazzine che non parlano, ma ascoltano e gli leggi negli occhi che pensano . . .
Ciao, Fior
hai ragione Fior, ma tu sai che io sono una donna estremamente terra terra: mi chiedo sempre se serve quello che sto facendo, perchè voglio fare la differenza nel mondo, però riflettendoci se nessuno protestasse con marce e digiuni, forse il messaggio che si manda è che a noi nn ce ne frega nulla
Oddio tu sei da mettere negli annali. I profughi gatti! Latte e copertine anche per loro. Indimenticabile.
Poi, sai, chi esorcizza con le marce e chi lo fa con l’attività. Sempre modi di opporsi all’angoscia dell’incontrollabile e manifestare distanza dall’inaccettabile.
hai ragione, ognuno si oppone all’ansia a suo modo
per quanto riguarda i profughi gatti, c’è una rete internazionale, che come permette di salvare i gatti spagnoli dalle terribili perreras (gli animali catturati se nn vengono reclamati finiscono nei forni crematori..vivi), così si sa che ci sono molti volontari, anche uno italiano, che nn hanno abbandonato i rifugi ma che nn hanno più nulla da dare agli animali e finchè non li annienteranno con una bomba continueremo ad aiutarli
Ho sentito che un paio di volontari di un “rifugio” ucraino sono rimasti uccisi mentre andavano ad accudire gli animali! 🙄😥😔
si una ragazza bellissima e tanto in gamba, stava facendo il giro per prendere i cani abbandanati…una cosa terribile
si, hai ragione, ma ce ne sono tanti, pensa allo zoo di kiev, che era il più grande nella area sovietica, rimangono una cinquantina di inservienti x accudire gli animali, ma chissà che fine faranno
Altra sorpresa: le iniziative blasonate per prendersi cura degli animali dei rifugiati: http://www.noblesseetroyautes.com/mobilisation-de-la-fondation-prince-laurent-pour-les-animaux-des-refugies-ukrainiens/
Certo stanno in condizioni migliori di quelli di cui ti occupi tu.
Comunque questa rete di gattofili internazionali m’incuriosisce: ma come vi trovate?
c’e un associazione? un Iban?
il volontario di chiama Andrea Cisternino, so che lo stanno aiutando ma nn so se i soldi servano, non c’è molto da comprare, per quello mandiamo beni, però mi informo
Ciao, quando arriveranno i gatti profughi puoi contattarmi per piacere? La mia mail la vedi, e magari un gatto posso pure ospitarlo io. Abito in una regione confinante con la tua, non sono lontanissima. Grazie.
ti ringrazio tantissimo, ho visto le foto del camion in partenza e mi sono venuti i capelli dritti, che già li ho come maga mago…non ho idea di quanti gatti e cani ci accolleremo noi, la responsabile del ns gruppo crede molto nella bontà dell’universo e che qualche santo ci dia una mano, per cui grazie, ti prendo in parola
Spero di essere utile Ho trovato questo :
selvaggialucarelli
Verificato
A Kiev molti animali domestici, soprattutto gatti, sono rimasti chiusi in appartamenti in cui i proprietari non hanno fatto più ritorno perché sono scappati in fretta, perché sono morti, perché non hanno potuto prendere i loro animali, perché li hanno lasciati lì per ragioni che nel contesto di cui parliamo non si possono giudicare. Questo team di ragazzi e ragazze, grazie a segnalazioni dei proprietari che ora sono altrove e sono in pena per i loro animali o di chi sente gli animali lamentarsi dagli appartamenti, va a aiutarli come può. Se riesce (ed è autorizzato dai proprietari) apre le porte come PUÓ. Altrimenti fa dei buchi al muro o alla porta facendo passare acqua e cibo dalla fessura. Nella gallery alcuni video di gatti rimasti soli fino a due settimane negli appartamenti, alcuni affamati, altri con problemi agli occhi, altri spaventati al buio sotto cumuli di oggetti. Il team non vuole soldi e donazioni, chiede trapani e attrezzatura varia ai concittadini per aprire “brecce” nei muri e porte e promette di restituire tutto. La guerra è anche questo. Persone che soffrono da lontano per la sorte dei loro animali e ragazzi generosi che pensano a loro, finché possono. Finché Kiev resisterà. @zoopatrulkyiv #ukraine #kiev #kyiv #zoopatrulkyiv
si lo so che ci sono queste situazioni, c’è di tutto, che situazione tremenda